La Pelanda. Centro di produzione culturale 6 settembre 2014
Kinkaleri
Everyone gets lighter | All!
progetto, realizzazione Kinkaleri /Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco | con Marco Mazzoni | a cura di Massimo Conti | produzione Kinkaleri Kinkaleri riceve il sostegno di Mibact - dipartimento spettacolo, Regione Toscana
www.kinkaleri.it
Kinkaleri negli ultimi anni ha sviluppato un progetto sul linguaggio dal titolo All! strutturando percorsi fisici, verbali, visivi, sonori, mirati allo sviluppo di un pensiero nella totale libertà espressiva. Punto di riferimento culturale di questa ricerca è stata la figura di William S. Burroughs che del linguaggio ha sempre fatto un luogo di frontiera, atto politico e creativo; non si tratta di un progetto su W.S.B. ma con W.S.B. e con tutti gli artisti che in quegli anni hanno indagato la parola nella possibilità di essere altro. L'invenzione di un linguaggio, la sua condivisione e diffusione è assimilabile ad un gesto potenzialmente rivoluzionario come potrebbe esserlo quello di una epidemia mondiale di un virus.
La perfomance Everyone Gets Lighter dal progetto All! è un dispositivo di trasmissione del codice corporeo inventato da Kinkaleri per condurre il corpo dentro un linguaggio che amplifichi le possibilità comunicative e politiche. Che questo sia da considerare l'essenza di un fare coreografico è solo una banale e sorprendente verità.
In una durata definita di 30 minuti saranno presentati e sviluppati da un perfomer tutti gli elementi costitutivi di un alfabeto che partendo dall'associazione di un gesto semplice ad ogni lettera dell'alfabeto, fornisca tutti gli strumenti e le possibili applicazioni comunicative che coinvolgono il corpo nelle sue potenzialità coreografiche: dinamica, intensità, velocità e potenza. La performance si propone di essere allo stesso tempo soggetto di contemplazione e di pratica. Chi entra in quella stanza ha due opzioni contemplare l'esecuzione delle varie fasi o partecipare all'apprendimento del codice e sperimentare come da esso si possano aprire tutta una serie di possibilità fisiche e dinamiche semplicemente “riscrivendo” una parola che mentre si srotola nel pensiero si traduce, nell'istante, in movimento. Liberare la coreografia dalla formalità per restituirla alla forma di un divenire che usa strategie per essere alternativo alla comunicazione del linguaggio dominante. Un corpo educato a diseducarsi, a lasciarsi andare, perchè impegnato solo ad esserci in una comunicazione diretta tra pensiero, corpo e visione. E tutto questo poi te lo porti a casa, lo provi per strada lo condividi con altri e magari da sponda a sponda di un fiume, danzi.
Dance is a virus!
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