#dellalluvione

30.3.15 ,
Teatro Due Roma 22 marzo 2015
Anteprima nazionale
#DELLALLUVIONE
scritto, diretto e interpretato da Elena Guerrini
produzione Davide di Pierro
Creature Creative
#dellalluvione di Elena Guerrini una riscoperta di noi stessi e di ciò che ci circonda, del desiderio di parlare delle nostre “alluvioni interiori”, di ciò che ci succede, del “fango” in noi e fuori di noi, dell’ambiente che rispecchia il nostro essere profondo. Jung, non a caso, definisce l’alluvione come viatico per la riscoperta dei propri luoghi e della propria anima.
Il 12 novembre 2012. È notte. L’Albenga si trasforma in fango e travolge uomini, animali, piante, automobili. Un intero territorio devastato, ferito. Inizia, da quel giorno, a fare i conti con gli infangati, con chi ce l’ha fatta ma ha perso tutto, con un territorio ferito, trasformato nei confini e nella geografia.
“Non potendo scegliere, da quel fango mi sono lasciata abitare. Ho osservato, ascoltato. Partendo dalla mia casa, e dalle mie geografie, per farne un racconto universale e di comunità. Mi sono messa in ascolto”. Elena Guerrini In anteprima nazionale al Teatro Due Roma, #dellalluvione è una maschera viscerale e sofferente, ma anche allegra e grottesca di una donna che racconta alluvioni reali e metaforiche, partendo dalle testimonianze raccolte dall’attrice che ha incontrato la popolazione colpita da quel disastro ambientale.
Narrazione dove il fango è presenza reale e simbolica, testimonianza diretta che diventa racconto universale e immancabile riflessione sul “fango” che travolge la vita culturale di un paese di “alluvionati dentro” dove i teatri chiudono e aumentano le trasmissioni di cucina, travolti da veline e manager di grandi eventi.
“È il fango delle relazioni, della cultura che spinge all’ urgenza ultima del nostro fare teatro, teatro che si fa confronto e agorà con la comunità. #dellalluvione è un atto di speranza perché dal fango si può uscire, perché il fango può diventare luce ricreando quella Polis che insieme ascolta, reagisce e si fa teatro”. Elena Guerrini.
Alcuni frammenti dello spettacolo sono stati scelti per il documentario collettivo firmato da Gabriele Salvatores “Italy in a Day” presentato alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia.

Indubitabili celesti segnali

30.3.15 ,
Teatro Tordinona 22 Marzo 2015
Compagnia PolisPapin presenta
INDUBITABILI CELESTI SEGNALI
con Cinzia Antifona, Valentina Greco e Francesca Pica
Regia Francesco Petti
tratto da "Festa al celeste e nubile santuario e altre opere" di Enzo Moscato Compagnia PolisPapin - Indubitabili Celesti Segnali è la rielaborazione in chiave atemporale e, in qualche modo astratta, dell’opera “Festa al celeste e nubile santuario” del drammaturgo napoletano Enzo Moscato.
In uno spazio e un tempo ics che hanno del “vascio napoletano” non la forma o gli oggetti, ma solo la condizione esistenziale, si muovono tre figure enigmatiche, tre sorelle, tre donne, tre emblemi della femminilità carnale e virginale al tempo stesso. Tre assurde solitudini di cui lo spettatore non potrà fare a meno di ridere e insieme di piangere...

Le parole degli eroi

30.3.15 ,
TEATRO TORDINONA 16 MARZO 2015
“Le parole degli eroi”
con Manuela Mandracchia e Massimo Reale.
A cura dell’Associazione Terre Vivaci. Videoproiezioni di Cristiano Pinto.
Progetto presentato in ricorrenza del Centenario della Prima Guerra Mondiale, come gran serata finale della rassegna "La Memoria...che spettacolo!",
Una lettura scenica in cui si alterneranno le voci dei soldati, ma anche quella delle mamme, delle fidanzate e delle crocerossine al fronte, che ci racconteranno con le loro autentiche parole, le sensazioni, le aspettative, le paure che la guerra fu capace di suscitare nei loro cuori.
La partenza, l'arrivo, l'attesa, la lotta, la guerra, la morte e infine la vittoria, molto molto diversa da come la si era immaginata. Un'esperienza drammatica che fu per molti l'abbandono della terra natale ma anche un passaggio verso l'età adulta e verso l'ignoto, costellato di aspettative e di inquietudini di sogni di vittoria e di morte.
Una narrazione palpitante, che nasce "dal di dentro" e che è corredata dallo straordinario impiego delle immagini, fotografiche e filmiche, del conflitto. Grazie all'originale uso delle proiezioni, curate da Cristiano Pinto, sulle superfici irregolari di alcun elementi scenografici, sarà possibile immergersi negli scenari del conflitto, e l'intero palcoscenico parrà divenire un'istallazione parlante, popolata dai pensieri e dalle parole di questi nostri fratelli italiani.
Solo le parole degli eroi a raccontare, le parole di chi è lì, in quel preciso, momento. La voce di chi fa parte per un istante dell'evento che cambiò la Storia del mondo, di un conflitto che ha cambiato per sempre il significato della parola "guerra".

Roma ribelle

30.3.15 ,
Carrozzerie_n.o.t 19 marzo 2015
RedReading#8
ROMA RIBELLE
itinerari di un'altra Roma
a partire dal libro Guida alla Roma Ribelle, di e con Tamara Bartolini/Michele Baronio e con la partecipazione di Alessandro D’Alessandro, suono Paolo Panella. Ospiti: STEN (artista) STEN † LEX, Rosa Mordenti, Viola Mordenti, Lorenzo Sansonetti, Giuliano Santoro (autori del libro), Renzo Ditalese, Irene Ranaldi (sociologa urbana), Patrizia De Mei Mirabelli(ideatrice del progetto Passeggiate Romane).
A Roma le storie si intrecciano, si scontrano, spesso sanguinano. Sono storie che si trovano sulle facciate trasformate da generazioni di artisti della street art, tra testi letterari e pensieri sparsi dei “romani de Roma”, daTrilussa a Pasolini, da Gabriella Ferri a Mario Monicelli, da Daouda Sanogo - che ha abitato alla stazione Termini dopo le lotte di Rosarno – ai racconti di Sandro Portelli sulle Fosse Ardeatine, nelle tracce della Repubblica Romana che ritroviamo, nell’esperienza degli orti urbani o in un lago di periferia nato tra le macerie di ex fabbriche abbandonate, tra i mostri di cemento creati dai soliti palazzinari.

Are you Jewish?

30.3.15 ,
Casa delle Culture 13 marzo 2015
CHAI TEATRO in
ARE YOU JEWISH?
testi di Bruce J. Bloom, Julianne Bernstein
con Anna Clemente Silvera, Maurizio Palladino e Giulio Cancelli
al violino Carlo Cossu
regia di Maurizio Palladino
con il patrocinio della Fondazione Museo della Shoah
“Are You Jewish” è uno spettacolo kosher in tre portate, metaforicamente servite da Anna Clemente Silvera e Maurizio Pallidino - che firma anche la regia - con la partecipazione di Giulio Cancelli e l'accompagnamento live dalla musica klezmer di Carlo Cossu al violino. Un'occasione per affrontare il tema dell'identità ebraica con tono leggero e malinconico, con picchi di tragicommedia intrisa di autentico umorismo yiddish.
Ed ecco il “menù” della serata:
Hors d'oeuvre, WITZ- una selezione di alcune storielle ebraiche, o witz (barzelletta in yiddish), tra le tante raccolte da Ferruccio Fölkel, lo scrittore triestino che ha diffuso in Italia l’umorismo yiddish. Tipica espressione del cosiddetto umorismo ebraico, fortemente autoironico e paradossale, queste “witz” partono dal nonsense per divertire ma soprattutto per suggerire, evocare e far meditare, attraverso una sorta di filosofia surreale, disarmata e disarmante. Portata principale, LA MIGLIOR ULTIMA CENA DELLA STORIA di Bruce Bloom- Avram e Netti sono gli ultimi ebrei rimasti dopo il rastrellamento del ghetto di Cracovia. Tutto sembra perduto e l'orda nazista incombe, finché non fa la sua comparsa un personaggio inaspettato, un cuoco cinico e vanesio che con la connivenza di un alto ufficiale delle SS ha preparato alla coppia un'ultima cena coi fiocchi. Peccato non sia un pasto kosher, e che quello potrebbe essere prosciutto! Dessert, FINCHÈ MORTE NON LI SEPARI di Julianne Bernstein - I novelli divorziati di mezza età Art e Lucille si ritrovano costretti a passare l'eternità insieme in una bara a due piazze. Una buona occasione per appianare le divergenze di un matrimonio finito male.
La produzione, affiancata dal patrocinio della Fondazione Museo della Shoah, è dell'associazione culturale Chai Teatro: un gruppo di artisti e creativi, sorto per realizzare progetti culturali nei settori dello spettacolo, con particolare attenzione per la cultura ebraica e la grande letteratura internazionale. Chai (traslitt. Hay), è una parola composta da due lettere dell'alfabeto ebraico: Chet (ח) e Yod (י) che nella “Ghimatriah”, la numerologia ebraica, corrispondono al numero 18. Il suo significato è “vita”, "vivo", "vivente".

I Beatles a Roma (50 anni fa)

30.3.15 ,
Teatro Tordinona 20 Marzo 2015
 I BEATLES A ROMA (50 ANNI FA)
con Luigi Abramo, Simone Mariani, Martino Pirella, Francesco Cavalluzzo, Lenni Lippi, Raffaele la Pegna, Francesco Pradella e Lorenzo Monaco
regia Matteo Ziglio

IN OCCASIONE DEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEI CONCERTI NELLA CAPITALE
Dopo il successo di “Beatlemania!” tornano in scena I Beatles a Roma con la prima di una serie di iniziative per celebrare la venuta dei Fab Four nella Capitale. Il 27 e il 28 giugno 1965 i Beatles vennero infatti a Roma per quattro memorabili concerti al teatro Adriano. Cosa avvenne davvero in quei giorni?
Che canzoni suonarono durante i concerti?
Come passarono le loro serate nella Capitale?
Come li accolse il pubblico romano?
Chi rubò il cappello a John Lennon?
Perché la Rai non registrò i concerti?
Cosa lega un gruppo di ragazzi che si preparano a celebrare l’anniversario e una serie di presenze misteriose evocate dalla musica? La scaletta originale completa dei concerti e tutte le risposte nel più originale viaggio musicale e narrativo per la celebrazione del cinquantesimo anniversario dei Beatles a Roma. Quelli veri.
I Beatles a Roma con Vox Communication e il supporto di Ebit Roma presentano “I Beatles a Roma. 50 anni fa”.
Un nuovo spettacolo in cui, attraverso la storia e la musica dei Beatles eseguita rigorosamente dal vivo, si viene coinvolti in un’avventura, a tratti surreale, sempre divertente ed emozionante, in cui non mancheranno racconti e aneddoti sulla storia dei mitici Fab Four!

MEDIA PARTNER: RADIO CITTA' FUTURA - ROMA

Storie del Buon Dio

30.3.15 ,
Teatro India 18 marzo 2015
 Storie del Buon Dio
liberamente ispirato a Storie del Buon Dio di R. M. Rilke
drammaturgia Laura Nardi
in collaborazione con Alessandro Hellmann
regia Amandio Pinheiro
TRA CIELO E TERRA
con Danilo Nigrelli e Laura Nardi
scene Laura Cortini
luci Marco Maione
I bambini fanno tante domande: "...Dove va quel tram? Quante sono le stelle? e poi Come è fatto il Buon Dio? Il Buon Dio: di lui si sa così poco...". Nello spettacolo un uomo e una donna, Georg e Klara, in un surreale “Ufficio domande rimaste senza risposta” creano, vivono e materializzano storie per rispondere alle incessanti domande dei bambini. Due entità immerse nella fabbrica del mondo della fantasia, che, con la semplicità e la naturalezza dei bambini, giocano vicino al tavolo del grande artigiano, trasformando gli scarti del suo lavoro in storie, personaggi: Teatro.
Storie del Buon Dio è una raccolta di tredici racconti, incentrati sulla figura di Dio, scritti da Rilke nel 1899. Come recita il sottotitolo, le storie vengono “narrate ai grandi perché le ripetano ai bambini”, che, insieme agli artisti, sono coloro che rivelano Dio agli uomini. Solo parlando ai più piccoli possiamo tentare di cogliere un barlume della luce di Dio. Nonostante la dedica, i racconti di Rilke trattano argomenti tutt’altro che ingenui, come l’arte, la creazione o la religione.
Tutte fiabe, dunque, indirizzate ad un “doppio pubblico”: i bambini e i grandi con animo di fanciullo.
Il grande poeta Rilke va alla ricerca di Dio. In questo percorso Dio è umanizzato e l’uomo reso sacro attraverso la poesia. Dio stesso é Arte e Poesia che si manifesta nelle forme più elevate. Rifiutare l’arte, il potere creativo dell’uomo, è non solo rifiutare l’Uomo, ma anche Dio.
Spettacolo vincitore de I Teatri del Sacro 2013

Lungs

30.3.15 ,
Teatro dell’Orologio 24 marzo 2015
Lungs
di Duncan Macmillan
con Sara Putignano e Davide Gagliardini
regia Massimiliano Farau
traduzione Matteo Colombo
responsabile allestimenti Mario Fontanini
capo elettricista Luca Bronzo
elettricisti Gabriele Lattanzi, Davide Sardella
macchinisti Massimiliano Colangelo, Maurizio Mangia
fonica Andrea Romanini
Sartoria Simone Jael Hofer, Chiara Teggi
direzione di scena Chantal Viola
produzione Fondazione TeatroDue
In un’epoca di ansia globale, terrorismo, incertezza climatica e instabilità politica, una giovane coppia inizia la fatidica discussione sull’avere o meno un bambino, in un tempo serrato che non lascia spazio neanche al respiro. A pensarci troppo su, si finisce per non farlo più; ad affrettare la decisione al contrario si potrebbe incorrere in un disastro. Avere un bambino è una scelta da farsi per le giuste ragioni, ma quali sono esattamente queste giuste ragioni? Che cosa verrà distrutto per primo in questa estenuante decisione? Il loro rapporto di coppia o l’ambiente? La storia d’amore disegnata da Macmillan è spiazzante e originale, brutalmente onesta, divertente, tagliente e attuale. All’inizio l’oggetto di discussione è l’avere un bambino, ma lentamente il fuoco del testo si sposta sull’argomento ecologico, sulla salvezza del pianeta e sull’assicurare alle future generazioni dell’aria respirabile; finché il punto diviene la capacità polmonare dei due personaggi in scena, con battute lunghe anche una pagina stampata.
La nuova drammaturgia inglese, la coppia contemporanea, l’etica ecologica dei nostri anni 2000, due giovani interpreti talentuosi, una scena nuda e battute a perdifiato: ecco gli essenziali elementi di Lungs, commedia composta dal giovane Duncan Macmillan, drammaturgo e regista inglese della nuova generazione di scrittori, attivo tra teatro, radio, tv e cinema, vincitore di diversi premi tra Inghilterra e Stati Uniti.
Lungs (in italiano “polmoni”) è una pièce semplice, come respirare, e come il respiro ha un ritmo serrato di fiati, violento e delicato, struggente e divertente. Si delinea così un ritratto attuale e ironico di una storia d’amore qualunque, spiazzante e brutalmente onesta, divertente e tagliente, che dà voce a una generazione per la quale l’incertezza è un modo di vivere, un ambiente liquido in cui fluttuare in due.
Lungs ha debuttato a Washington per poi essere presentato al National Theatre di Londra, richiamando una grandissima attenzione per l’originalità della scrittura e della struttura drammaturgica. Attraverso una successione vertiginosa di dialoghi, che riproducono con virtuosistica esattezza il parlato, Macmillan ci conduce lungo le stazioni di una relazione amorosa che diventa una finestra sulla contemporaneità. Il palcoscenico spoglio permette alla macchina scenica continui salti nello spazio e nel tempo, e consegna al pubblico la nuda dinamica del discorso amoroso.
In un’epoca di ansia globale, terrorismo, incertezza climatica e instabilità politica, una giovane coppia inizia la fatidica discussione sull’avere o meno un bambino, in un tempo serrato che non lascia spazio neanche al respiro. A pensarci troppo su, si finisce per non farlo più; a affrettare la decisione al contrario si potrebbe incorrere in un disastro. Avere un bambino è una scelta da farsi per le giuste ragioni, pensano M. e W.; ma quali sono esattamente queste giuste ragioni? Che cosa verrà distrutto per primo in questa estenuante decisione? Il loro rapporto di coppia o l’ambiente? Lentamente il fuoco del testo si sposta sull’argomento ecologico, sulla salvezza del pianeta e sull’assicurare alle future generazioni dell’aria respirabile. Finché non ci si rende conto che il punto diviene la capacità polmonare dei due personaggi in scena, con battute lunghe una pagina stampata.Così il dialogo franto, elusivo, fatto di pensieri confusi, recriminazioni, deliri, frecciate e scuse, segue i protagonisti lungo le contorte traiettorie di una difficile scelta e delle sue conseguenze; e oltre, fra delusioni, rotture, riconciliazioni e un inaspettato finale, in cui il tempo subisce un’accelerazione spiazzante e commovente.
“Che cosa accade all’istinto in un’epoca dominata dall’incertezza, dalle catastrofi ecologiche, dalla crisi globale? – scrive Massimiliano Farau, regista – “Macmillan, si pone la domanda attraverso le voci di questa giovane coppia, eticamente rigorosa, determinata a fare la scelta giusta. Ma difronte alla loro coscienza, il primo dubbio che sorge nell’ascoltatore è se questa non copra la paura di diventare adulti, di confrontarsi con un impegno definitivo che richiede di amare un essere che ancora non esiste. E’ questa l’incertezza più radicale nei protagonisti; la loro capacità di amare però, scopriranno e scopriremo, è più grande e tenace di quanto potessero immaginare”.

Inverno

24.3.15 ,
Teatro India 27 Febbraio 2015
 Inverno
di Jon Fosse
adattamento e regia Vincenzo Manna
con Anna Paola Vellaccio e Flaminia Cuzzoli
Produzione Florian Teatro Stabile di Innovazione in collaborazione con ATCL
Una gelida alba d'inverno, un parco, una ragazza un po' sbronza, forse drogata, seduta su una panchina e una donna in cappotto e tailleur, che passa veloce con la sua ventiquattrore. Fra di loro inizia ben presto un inquietante passo a due, scandito da una partitura di gesti minimi e frasi smozzicate, che sottolinea i momenti di un incontro impossibile, una sorta di immaginario match di boxe sentimentale, all'apparenza destinato a non rompere l'evidente incomunicabilità che separa la donna, una borghese per lavoro spesso lontano dal marito e dai due figli e la ragazza, una giovane prostituta senza futuro. Ma proprio l’incontro casuale è l’inizio di una tenera e dolorosa storia d’amore che si snoda fra il chiuso di anonime camere d'albergo, solitari giardini urbani, pub dove si cerca di vincere la solitudine. Sono queste cupe zone d’ombra metropolitane i luoghi dove la donna e la ragazza riescono a essere loro stesse, si curano l’un l’altra con il contatto profondo che può nascere solamente tra i corpi balbettanti e frenetici, carichi di desiderio di due estranee, tragiche figure femminili in fuga disperata da una vita alienante e non autentica.

Pilade

23.3.15 ,
Teatro Vascello 15 marzo 2015
studio su PILADE di P.P. Pasolini Regia di Daniele Salvo, frutto di un lavoro tenuto nei mesi di febbraio e marzo con un gruppo di 20 attori under 35 di diversa provenienza. Questo Evento vuole essere l'inizio e l'occasione di crescita per approfondire la complessa drammaturgia di Pier Paolo Pasolini. Il progetto "Pilade" vuole rappresentare l'atto fondativo di un nuovo gruppo di lavoro giovane e aperto: "I sognatori", sganciato da condizionamenti di ogni tipo, che possa lavorare con libertà allo studio e all'analisi di grandi drammaturgie italiane e straniere, al rapporto tra scrittura teatrale e scrittura romanzesca, alla ricerca vocale pura, allo studio del movimento e del linguaggio, allo studio dei Classici e di nuovi testi, che proponga collaborazioni internazionali e progetti di ampio respiro.

Osservatorio del presente - incontro con Marcello Sambati

23.3.15
Casa dei teatri 15 marzo 2015
 OSSERVATORIO DEL PRESENTE
valigia di Marcello Sambati
UNA LEZIONE DELLE TENEBRE
Dalla scena interiore agli spazi aperti.
Percorsi di una solitudine teatrale.
Dal silenzio dell’intimità che ascolta e incorpora l’esistente all’attimo miracoloso che accende il dire come vasta e indeterminata esperienza e lo muove all’agire performativo.
Marcello Sambati in questa breve quarta lezione delle tenebre racconta e mostra il suo teatro e la sua poesia del corpo e della parola come strumenti irrinunciabili per afferrare per qualche istante l’essenza dei corpi viventi che attraversano la natura tempo.
Frammenti tratti da Tenebre (Dall’oscurità, L’incompatibile, Addio), Il cammino del passi brevi, Piccole vite, Quaderno dell’attore solitario, Atti minimi.

La Cameriera di Puccini

23.3.15
Teatro dei Conciatori 13 marzo 2015
 La Cameriera di Puccini
Regia: Nicola Zavagli
Autore: Nicola Zavagli
Interpreti: Beatrice Visibelli e Giovanni Esposito
Soprano: Francesca Romana Tiddi
Al Pianoforte: Fabio Montani
Siamo a Torre del Lago, nella villa di Puccini, nel 1908. Arriva da Firenze un giovane giornalista per intervistare il Maestro. Viene accolto in malo modo da Marianna, la cameriera di casa. Sulle prime non vuole farlo entrare perché "oggi è successa una disgrazia". Poi lo invita ad aspettare il ritorno del Maestro sperando che nel frattempo il giovane, appena laureato in botanica, l'aiuti a guarire le sue rose ammalate. Tra i due cresce una specie di intimità che porterà Marianna a raccontare.
E così, per bocca di questa simpatica cameriera, con la sua bella lingua toscana, si andrà a conoscere Giacomo Puccini: dall'emozionanti storie delle sue opere alle pieghe più intime della sua vita. Ma anche il suo essere mondano, la sua simpatia, e quella sua dolorosa malinconia che si riflette nella calma immobilità del piccolo lago. Il racconto dell'appassionata cameriera si tingerà anche di giallo, prendendo il risvolto di un'indagine tra le pieghe di quel mistero che avvolse casa Puccini: il caso Doria Manfredi, per il quale furono coinvolti il maestro e la moglie. Marianna lo difenderà fino in fondo, finché potrà, anche lei, come tutti, innamorata di lui. Entreremo così nel mondo poetico e musicale del grande Puccini dalla porta della sua vita e insieme alla sua musica, che entra nello spettacolo con cinque tra le più celebri romanze.

Giustapposizione

23.3.15
Teatro Argot 11 marzo 2015
 GIUSTAPPOSIZIONE (PSEUDO DRAMMA IN UN ATTO)
di Maria Antonietta Bertoli
interpretato da Cristina Pensiero
regia di Carlo Lizzani
disegni e pitture Mauro De Luca
Una giovane donna. Alla disgrazia di chiamarsi Elettra si aggiunge quella di amare troppo il padre, e quindi sublimare il maschile. Evento molto raro in un’epoca in cui le donne odiano gli uomini. I fidanzati vengono tutti sottoposti alla giustapposizione: tremendo confronto. Il padre era bello, nobile e puro, molto diverso dai rospi messi alla prova. L’eterna Lolita rinuncerà così all’amore e alla vita. E’ l’olocausto di chi la vuole tutta per sé. Per sempre. In prigione.

Siamo tutti in pericolo

23.3.15
Teatro Vascello 12 marzo 2015
 La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello
in collaborazione con Fahrenheit 451 Teatro
SIAMO TUTTI IN PERICOLO
L'ultima intervista di Pier Paolo Pasolini
regia e drammaturgia Daniele Salvo
con Gianluigi Fogacci, Raffaele Latagliata e Michele Costabile
immagini video Indyca, Torino
scene e costumi Erminia Bassi
"Viviamo in uno strano periodo, in cui l'urgenza dell'agire non esclude, anzi, richiede assolutamente l'urgenza del capire." (Pier Paolo Pasolini)
Il Teatro Vascello, per la ricorrenza dei 40 anni dal brutale assassinio di Pier Paolo Pasolini, ha voluto ricordare il grande poeta il giorno della sua nascita, il 5 marzo, proprio perché ci piaceva l'idea di festeggiarlo, non nel ricordo della sua atroce morte, ma nel giorno del suo compleanno, per sottolineare quanto ancora oggi sia viva e forte la sua poetica. Un omaggio che si compone di un duplice lavoro, diretto da Daniele Salvo, il primo con lo spettacolo Siamo tutti in pericolo, il secondo con un laboratorio per 20 giovani attori sul testo di Pilade di Pier Paolo Pasolini.
L'idea dello spettacolo "Siamo tutti in pericolo", così come espresso dal regista Daniele Salvo - nasce dalle Lettere Luterane "gli ultimi articoli che Pier Paolo Pasolini scrisse per "Il Mondo" e "Il Corriere della Sera" nel 1975 e dalla lettura di un documento estremo e profetico, una confessione più che un'intervista, l'ultima, rilasciata a Furio Colombo il giorno prima di essere ucciso. Un grido d'allarme lucido e disperato sull'inevitabile declino della nostra civiltà, che alla luce degli avvenimenti odierni suona straordinariamente profetico".
Pier Paolo Pasolini incarna più di ogni altro la figura dell'intellettuale che, con le armi della parola e della poesia "attiva", afferma con vigore e "disperata vitalità" il valore dell'uomo, inteso come "homo poeticus" ma anche "homo politicus", difensore dell'ideale e di quel "privilegio del pensare" che oggi a pochi appartiene. Pasolini è stato il simbolo di un mondo oggi scomparso, un mondo fatto di desideri puri ed impuri, di necessità primarie, di desiderio fisico disperato e bruciante, d'ingordigia d'amore, di purezza, di occhi, volti, sorrisi, ancora non toccati dallo spietato cinismo del mondo moderno. La sua poesia è "Poesia fisica", costruita con sudore, fede, lacrime e rabbia, poesia che colpisce il cuore senza mediazioni, che diviene atto politico perché sincera, assordante voce nel deserto, grido o sussurro, necessità senza timori, senza vergogna, in un mondo codificato, dove si agisce sempre solamente in vista di qualche vantaggio o di qualche vuota promozione sociale. La voce del poeta, allora come oggi e oggi più che mai, in anni di assoluta banalità che ha svuotato ogni idea, spezzato le verticali di tutti gli impulsi, salvaguarda la natura dell'uomo, assicura continuità e futuro al destino di noi tutti, ci fa ancora intravedere nella nebbia, una via possibile. Per coloro che ancora si permettono di credere ed immaginare.

Osservatorio del presente - incontro con Michele Di Stefano

23.3.15
Aule Dams Roma Tre 10 Marzo 2015
 Osservatorio del presente
Incontro con MK Michele Di Stefano
Michele Di Stefano, coreografo e performer, dopo gli studi universitari ha attraversato la scena musicale punk-new wave degli anni ottanta per approdare ad un progetto autodidatta di ricerca corporea con la fondazione di MK, gruppo ospitato nei più importanti festival della nuova scena. MK si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Tra le produzioni più recenti: Robinson, Il giro del mondo in 80 giorni, Quattro danze coloniali viste da vicino e Grand Tour, indagini coreografiche in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell'esotico, e leInstruction Series, ambienti performativi creati a distanza via mail in collaborazione con Xing. Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali, tra le quali Wasted, Clima, Accademie Eventuali, Reform club e la Piattaforma della Danza Balinese assieme a Cristina Rizzo e Fabrizio Favale. MK è una delle cinque formazioni internazionali alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Nel 2014 la Biennale Danza di Venezia gli assegna il Leone d’argento per la Danza.

Il Primo Bacio

16.3.15 ,
In scena la commedia
“Il Primo Bacio”
Al Teatro Tordinona 19 febbraio 2015
“Il Primo Bacio”
l’esilarante commedia diretta dal regista ed autore teatrale Renato Giordano. Il cast è composto da Livia Cascarano e dai giovani attori dell’Accademia Actor’s Planet di Rossella Izzo: Isabella Benassi, Alessio Nissolino, Matilde Biagini, Luca Passaro, Antonio Rieti, Simona Giannini, Mattia Rigatti, Ilaria D’Ambra, Federico Fiocchetti, Rossella Pagano. Le coreografie sono state realizzate da Andrè De La Roche. Chi è che non ricorda il primo bacio? Sfido chiunque a non custodirne un ricordo, seppur soffuso, nei meandri della propria mente. D’altronde, il primo bacio non si scorda mai! Molteplici sono le emozioni che ci travolgono in quell’istante: innocenza, stupore, imbarazzo, timidezza, spontaneità, gioia.
Com’è nata l’idea di portare in scena questo spettacolo? Tutto ha avuto inizio quando Renato Giordano ha chiesto al popolo di Internet di raccontare l’esperienza del primo bacio sul sito che, ben presto, si è trasformato in uno dei più grandi archivi di storie d’amore, raccogliendo fino ad oggi oltre quindicimila racconti. Storie e testimonianze, divenute uno spettacolo teatrale. Un’iniziativa che ha riscosso un successo straordinario: tre anni di repliche in tutta Italia, registrando sempre il tutto esaurito.
Nel 2014, l’autore ha deciso di raccogliere le 100 storie più divertenti nel libro “Il Primo Bacio”, edizioni Ponte Sisto. Addirittura, è stato tradotto in un format televisivo, nonché in una versione musical andata in scena a New York.

Claudel N.2

16.3.15 ,
Teatro Argot Studio 10 marzo 2015
 CLAUDEL N.2 - SECONDO STUDIO SU CAMILLE CLAUDEL
Reading di e con Alice Spisa
Si ringraziano per il contributo artistico
Giuseppe Roselli, Maria Chiara Pederzini e Marta Genovese
“Del sogno che è stata la mia vita, questo è l’incubo…” Dal manicomio di Montdevergues, in cui passerà gli ultimi trent’anni della sua vita, la scultrice Camille Claudel ripercorre le tappe del suo calvario: la storia d’amore con Rodin, il complesso rapporto col fratello scrittore Paul, le difficoltà nel farsi accettare come artista indipendente e innovativa in una società maschilista, la discesa nella paranoia, fino all’internamento forzato. Ogni capitolo si trasforma in una stanza della mente che copre una diversa fase della sua vita, uno sprofondamento programmato in cui prendono vita più personaggi: dai fiduciosi, romantici abbandoni de La Valse, all’amara consapevolezza de L’Età Matura, alla solitudine desolata di Niobe ferita.

Solo di sabato

16.3.15 ,
Teatro Tordinona 12 febbraio 2015
 Teatro di Sacco presenta
SOLO DI SABATO
di Francesca Angeli
con Claudia Campagnola e Maurizio Modesti
regia Roberto Biselli
scenografia EMANZ snc (di E. Zauli e S. Caparrini)
disegno luci Umberto Giorgi
sonorizzazioni Daniele Tomassini
assistente alla regia Samuele Chiovoloni
costumi Morena Fanny Raimondo
organizzazione Biancamaria Cola
Un' interessante prova di equilibrismo interpretativo quella dell’abilissima Claudia Campagnola e dell’altrettanto valido compagno di palco Maurizio Modesti.
Due per tre volte: sei personaggi in tre coppie. Un giorno tipico il sabato: solo di sabato. Stereotipi: Ernesto ed Eloisa, colti intellettuali di sinistra, Nicol e Carlo, idealmente raffinati nobili, Dori e Marcello, cafoni arricchiti, nonché padroni di casa. Tre parallelepipedi sul palco per un’ottima scena funzionale alla duttilità delle tre coppie, facce diverse per tre situazioni; cambi d’abito veloci e molteplici, in scena e fuori.
Stanchezza, poesia, desiderio, aspirazioni di successo, ricerca di identità, relazioni a confronto, evoluzioni parapsicologiche, attaccamento ai propri averi, portano al limite della rottura quella bella vita di comodo in cui tutti si erano rifugiati e alla necessità di confrontarsi con il mondo esterno, fatto, però sempre di sabato, di amicizie, conoscenze e pseudo-amanti.

Vieni più vicino

15.3.15 ,
Teatro Argot Studio e Teatro Orologio – Roma
 DOMINIO PUBBLICO OFFICINE
festival di drammaturgia contemporanea
Dal 9 al 12 giugno 2014 parte il festival di drammaturgia contemporanea e bando di produzione Dominio Pubblico OFFicine, nato dalle fortunate esperienze di “Argot Off”, storica rassegna del Teatro Argot Studio e il progetto di produzione “Next(w)ork”, frutto della collaborazione tra Kilowatt e Teatro Orologio. Nei due spazi del Teatro Argot Studio e Teatro dell’Orologio si alterneranno, per quattro giorni consecutivi, i sedici artisti che presenteranno alla giuria i primi venti minuti dei lavori in gara per il premio di produzione Dominio Pubblico OFFicine.
Dominio Pubblico OFFicine vuole essere un ulteriore impegno a promuovere e sostenere i nuovi linguaggi scenici, compagnie o singoli artisti emergenti che da anni operano con finalità professionali nel teatro contemporaneo, nella danza e nella performing art.
È stato possibile realizzare questo progetto grazie al sostegno degli spazi coinvolti e delle realtà partner. Argot Studio e Teatro dell’Orologio, Kilowatt Festival, ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, e Ar.Té Stabile d’innovazione d’Orvieto, si affiancano per dimostrare la possibilità di un sistema concreto a sostegno degli artisti emergenti.
I vincitori di Dominio Pubblico OFFicine avranno a disposizione per allestire lo spettacolo finale, un periodo di residenza di nove giorni, tra settembre e dicembre 2014, presso Kilowatt a Sansepolcro; una circuitazione di tre date a cachet, due nel Lazio e una data ad Orvieto, una settimana in programmazione nella seconda parte della stagione di Dominio Pubblico 2014/2015 presso il Teatro Argot o Teatro dell’Orologio. L’assegnazione del premio sarà decisa da una giuria diversificata composta da otto Under 25 scelti all’interno del Gruppo Under 25 di Dominio Pubblico, otto Over 50 selezionati dalla Casa dello Spettatore diretta da Giorgio Testa, i quattro direttori artistici diDominio Pubblico e da Isabella Di Cola per ATCL Lazio, Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio.

11 GIUGNO – TEATRO ARGOT

Gaetano Bruno – “Vieni più vicino”
In “Vieni più vicino” Ci sono due personaggi. Ci sono due mondi. Ci sono due tempi. C’è un incontro. Il primo personaggio vive dentro un vaso, da sempre; e non si è mai chiesto il perché.

La patetica

15.3.15 ,
Carrozzerie n.o.t 7 marzo 2015
 Compagnia Marabutti e Associazione Culturale Nahìa presentano
LA PATETICA
Tre sgangherati movimenti sulle note di Cechov
Testo di Lorenzo De Liberato
Regia di Paolo Zaccaria e Lorenzo De Liberato
Con Benedetta Corà, Fabrizio Milano, Stefano Patti, Chiara Poletti, Mario Russo e Paolo Zaccaria La vicenda parte da un pretesto metateatrale: cosa succederebbe se alcuni dei personaggi de “Il Gabbiano” di Cechov si riunissero per allestire proprio “Il Gabbiano”?
Una sgangherata compagnia di giovani attori, all’interno di un trasandato teatrino di provincia, è alle prese con le prove per un nuovo, ennesimo, allestimento de “Il Gabbiano”. Attriti, litigi, delusioni amorose, noia e sbornie moleste, interrompono continuamente le prove, mettendo violentemente i protagonisti di fronte allo specchio del loro fallimento.
In questo stallo tra grandi speranze e assenza di slancio, abbiamo visto tanto della generazione dei trentenni di oggi. Della nostra generazione. E come tanti piccoli Kostantin, siamo alla ricerca di forme nuove, di nuove modalità per inserirci in un mondo che fa di tutto per impedirci di diventare adulti. Ma proprio come Konstantin, non abbiamo il coraggio di fare veramente qualcosa. Ci fermiamo all'anelito, tutt’al più al tentativo. In modo che se dovessimo fallire, e in fondo sentiamo che nella società in cui siamo costretti a vivere non possiamo far altro che fallire, non cadremo davvero. Così come il nostro tentativo, anche il nostro fallimento sarà un fallimento a metà.
Paolo Zaccaria e Lorenzo De Liberato

Edipus

15.3.15 ,
Teatro dell’Orologio 6 Marzo 2015 Allegri/Muscato
EDIPUS
di Giovanni Testori
uno spettacolo di Leo Muscato
con Eugenio Allegri
una produzione Pierfrancesco Pisani, NidodiRagno, OffRome
in collaborazione con Infinito s.r.l
“La Trilogia degli Scarrozzanti” è probabilmente uno fra i più significativi ed emozionanti manifesti d’amore per il teatro che siano mai stati scritti. Lo scrittore Giovanni Testori inventa una compagnia di guitti che bazzica teatri semivuoti e fatiscenti. Ma loro non demordono: sono convinti che “el teatro existe e rexisterà contra de tutti e de tutto”. E per questo si ostinano a recitare le grandi opere del passato. Tra queste c’è la storia di Edipo.

Il grande W.C.

15.3.15 ,
Teatro de' Servi 8 Marzo 2015
IL GRANDE W.C.
La vera storia di Washington Cruciani
scritto e diretto da Pierpaolo Palladino, con Fabrizio Giannini
musiche e arrangiamenti originali di Vittorio Giannelli eseguite in scena da:
Vittorio Giannelli voce, chitarra e pianoforte
Fabiola Torresi voce, percussioni e basso
Washington Cruciani, l'artista che sognava Broadway e si esibiva a Torvajanica, Washington Cruciani, il sognatore con l’incubo del cassonetto. Washington Cruciani, il cantante neomelodico, l'artista incompreso, il poeta maledetto...da sè.
Washington Cruciani, per gli amici W.C. un nome e un destino...in fondo a destra.

Kostja

15.3.15 ,
Teatro Tordinona 7 Marzo 2015
 Territorio Straniero Interno
KOSTJA
Di e con Riccardo Raffaele Bozano
Regia Lara Franceschetti
Aiuto alla regia Francesca Pedrazzi
Violoncello Chiara Alberti
Il punto di partenza dell’autore è Kostantin Gavrilovic Treplev, il protagonista de “Il Gabbiano” di A. Cechov e la sua domanda "Chi sono io?": figlio, uomo, artista incompiuto, alla ricerca del suo posto nel mondo.
Le inquietudini di Kostja sono tematiche presenti ancora oggi: la solitudine, la precarietà e l'inadeguatezza. Il rapporto morboso con la madre e l'evaporazione della figura paterna. Le sue paure, i sogni, le vocazioni, le pulsioni di morte, i desideri di libertà.
Questi temi sono esplorati utilizzando un linguaggio dove la parola cessa di dominare la scena, ridiventa gesto, movimento ed azione.

La tredicesima notte

15.3.15 ,
Teatro SalaUno 16 FEBBRAIO 2015
8 personaggi in fuga… l’unico linguaggio che conoscono è quello proveniente dalle loro tragedie e l’unica cosa che hanno in comune è il loro creatore: William Shakespeare
CST Centro Spettacoli Teatrali e Klesidra
presentano
La tredicesima notte
testo tratto dalle opere di Shakespeare
regia di Imogen Kusch
Re Lear: Raffaella d’Avella
Iago: Paolo De Giorgio
Gonerill: Maria Borgese
Riccardo III: Marta Iacopini
Ermione: Silvia Mazzotta
Macbeth: Giorgio Santangelo
Rosalinda: Francesca Olivi
Amleto: Beniamino Zannoni
Musiche originali composte ed eseguite da:
Sergio Ferrari/Andrea Mieli/Valentina Criscimanni
Scenografia: Ilaria Sadun
Alba e tramonto: Fabrizio Cicero
“La tredicesima notte” nasce dall’esigenza di raccontare una condizione umana che in ogni secolo si ripete e si ripropone in mille forme e manifestazioni: il rifugiato, il profugo, colui che lascia il suo ambiente naturale e familiare per causa di forza maggiore ed è costretto ad entrare in un limbo dove il passato non c’è più, è stato spazzato via, e il futuro è solo un’idea alquanto sfocata.
Mettere in questa condizione 8 personaggi di Shakespeare è una scelta fatta per amore.
I personaggi di Shakespeare sono sempre pronti a capovolgere il bene e il male e a disorientare l’animo che ha già fatto le sue scelte etico-morali. E così diventano umani e contemporanei proprio per la loro infinita capacità di indagare la propria psiche e diventare filosofi per necessità.
Durante il nostro lavoro di prove e ricerca ci è diventato sempre più chiaro che stavamo raccontando anche la nostra storia, quella di un gruppo di teatranti che sentono di non avere più uno spazio in questo mondo e che culturalmente e socialmente vivono, se non da rifugiati, comunque da emarginati.
L’esserci autoimposti di usare solo le parole di Shakespeare ci ha permesso di fare un lavoro di comprensione profonda, mirata comunque sempre alla performance di quelle parole.
Solo noi stessi siamo in grado di illuminarci… è per questo che lo spettacolo è interamente illuminato da dentro: sono i personaggi che danno luce al sogno/incubo notturno di un gruppo di attori e di una regista innamorata di Shakespeare e, malgrado tutto, del teatro. (Imogen Kusch)

Il paziente

15.3.15 ,
Carrozzerie N.O.T. 29 Gennaio 2015
 IL PAZIENTE
sceneggiatura Madame Rebiné
con Andrea Brunetto, Massimo Pederzoli e Alessio Pollutri
sguardo esteriore Didier Pons e Ferruccio Merisi
realizzazione delle illusioni magiche Jérôme e Gregory Montealegre [Animagie]
costumi Ines Artusi
scenografia Sarah Aillet
videoproiezioni Alessandro Martinello
luci centro teatrale MaMiMò
visual Laura Fanelli
partners Mix Art Mirys Toulouse, La conserverie Beaumont de Lomagne, La Grainerie Toulouse, Region Midi-Pyrenée, Envie d’agir, Scuola sperimentale dell’attore Pordenone, Animagie Toulouse, Centre des arts du cirque Balthazar Montpellier, centro teatrale MaMiMò, Tam teatro. Nell'ospedale di un piccolo paese italiano il vecchio Claude muove le sue ultime mosse per far scacco alla malattia. Attorno allo stesso letto le mani alacri del Dottor Centi volano a 120 battiti al minuto per somministrargli la miglior cura.
Nei corridoi echeggia il canto dell'infermiaria Jhenny e sul ritmo dei suoi tacchi a spillo barcollano i drammi personali.
Uno spettacolo in cui il circo, la danza, la musica ed il teatro si mescolano intorno ad un grande tema affrontandolo con l'ironia e la poesia dei giullari di un tempo. Un universo surreale con personaggi grotteschi e divertenti che donano emozioni che sfumano in sorriso.

Cappuccetto rosso

13.3.15 ,
Spazio Tertulliano Milano 8 marzo 2015
 CAPPUCCETTO ROSSO
di Joël Pommerat
uno spettacolo di Sandro Mabellini
il narratore Riccardo Festa
Cappuccetto rosso, la nonna Caroline Baglioni
la madre, il lupo Cecilia Elda Campani
traduzione Federica Iacobelli
costumi Chiara Amaltea Ciarelli
organizzazione Lisa Momentè
in collaborazione con Fondazione Sipario Toscana onlus, Beat72, Centro di Palmetta
Si ringrazia Giacomo Agnifili per il supporto tecnico e la Compagnia Luis Brouillard/Joël Pommerat per la concessione dei diritti.
Joël Pommerat, autore noto in tutta Europa per le celebri rivisitazioni in chiave contemporanea delle fiabe di Perrault e dei Fratelli Grimm, attraverso uno dei racconti più celebri della nostra infanzia affronta il tema dei legami familiari: una mamma bella e stressata, in eterno movimento, ma che non dedica tempo alla sua bambina. A partire da una situazione familiare complessa, l'eroina deve superare una serie di prove per costruire la sua personalità e trovare una situazione stabile. Per l’inedita ed originalissima regia di Sandro Mabellini.

ODIN TEATRET - NORDISK

10.3.15 ,


ODIN TEATRET - NORDISK TEATERLABORATORIUM 

Guada Video

Fondato ad Oslo, in Norvegia nel 1964, l'Odin Teatret si è trasferito a Holstebro, in Danimarca, nel 1966, diventando Nordisk Teaterlaboratorium. Oggi i suoi 25 membri provengono da più di dieci paesi e tre continenti. Le attività del Laboratorio comprendono: spettacoli presentati nella propria sede ed in tournée; "baratti" con diversi ambienti a Holstebro ed altrove; organizzazione di incontri di gruppi di teatro; ospitalità verso compagnie e gruppi teatrali; corsi in Danimarca e all'estero; l'annuale Odin Week Festival; pubblicazione di riviste e libri; produzione di film e video didattici; ricerca nel campo dell'Antropologia Teatrale durante le sessioni dell'ISTA, International School of Theatre Anthropology; l'Università del Teatro Eurasiano; produzione di spettacoli con l'ensemble multiculturale Theatrum Mundi; collaborazione con il CTLS, Centre for Theatre Laboratory Studies dell'Università di Aarhus con la quale organizza l'annuale Midsummer Dream School; Festuge (Settimana di Festa) di Holstebro; il festival triennale Transit dedicato alle donne nel teatro; OTA, gli archivi viventi della memoria dell'Odin Teatret; WIN, tirocinio per navigatori interculturali; artisti in residenza; spettacoli per bambini, mostre, concerti, tavole rotonde, iniziative culturali e progetti speciali per la comunità di Holstebro e dell'area circostante. I 48 anni dell'Odin Teatret come laboratorio hanno favorito la crescita di un ambiente professionale e di studi, caratterizzato da attività interdisciplinari e collaborazioni internazionali.
link: www.odinteatret.dk/

Line O - Milk 1970

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. MILK 1970 latte, infanzia, sangue Performance d’antiartista di e con Flavio Sciolè Esplicazione: il latte, l’origine, il principio. Latte, infanzia, sangue. Memoria ancestrale, nostalgia, oblio. Sciolè elabora il latte utilizzandolo per recuperare la propria dimensione primordiale. Un ritorno all’infanzia, detergersi per tornare puri. Il bianco che domina la performance verrà poi inficiato da fasciature, scolature, degenerazioni. Performaction Room 6 Performazione sui materiali di “Milk 1970” e di scrittura live di Claudio Marrucci; di e con Bilo (voce/corpo), Daniele Casolino (musica) e Alessia D'Errigo (corpo/voce).

Line O - Le stanze di Pasolini

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. Venerdì 27 Febbraio ore 20.00 LE STANZE DI PASOLINI - ideazione, drammaturgia e regia a cura di Mario Grossi in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia ore 21.30 # Performaction Surrounds "Nostos" a cura di Bilo (Antonio Canella) – All’interno MILK 1970 latte, infanzia, sangue performance d’antiartista di e con Flavio Sciolè ll gruppo della Performazione, proprio per la natura di questo nuovo modo spettacolare, si riunirà ogni giorno 3 ore prima di andare in scena definendo lì per lì le modalità effettive dell'intervento artistico. Perciò tutte le indicazioni sono da ritenersi solo orientative e temporanee. Artisti Ospiti: Greta Agresti (performer), Roberto Bellatalla (musica), Flavio Sciolè (performer), Silvia Valeri (live painting), Maria Borgese (performer), Claudio Marrucci (scrittura live). Artisti Performazione: Bilo (voce/corpo), Alessia D'Errigo (corpo/voce), Daniele Casolino (musica). PROGRAMMA Nostos Performaction 6 Performazione su materiali scelti; di e con Bilo (voce/corpo), Alessia D'Errigo (corpo/voce), Daniele Casolino (musica), Greta Agresti (performer), Roberto Bellatalla (musica), Flavio Sciolè (performer), Silvia Valeri (live painting), Maria Borgese (performer), Claudio Marrucci (scrittura live).

Line O - Performaction Surround Nostos

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. Domenica 22 Febbraio ore 20.00 #“L’Opera da tre soldi “di Bertold Brecht – regia di Massimiliano Caprara ore 21.30 # Performaction Surrounds "Nostos" a cura di Bilo (Antonio Canella) - All'interno Nostos Rite di e con Tiger Orchid e Fluid Glue con Maria Borgese Il gruppo della Performazione, proprio per la natura di questo nuovo modo spettacolare, si riunirà ogni giorno 3 ore prima di andare in scena definendo lì per lì le modalità effettive dell'intervento artistico. Perciò tutte le indicazioni sono da ritenersi solo orientative e temporanee. Artisti Ospiti: Tiger Orchid (performer), Orodè Deoro (live painting), Oscar Bonelli (musica), Maria Borgese (corpo), Giovanni Greco (scrittura live). Artisti Performazione: Bilo (corpo/voce), Alessia D'Errigo (corpo/voce), Daniele Casolino (musica), Giovanni Greco (parola/corpo). PROGRAMMA Nostos Rite di e con Tiger Orchid Il corpo come luogo della con-passione (cum-patire), oggetto soggetto dell'esperienza. I fluidi carnali, offerti da Tiger Orchid nel suo cieco ed alterato vaticinare come viatico per il Ritorno di tutti. Fluid Glue Maria Borgese (corpo), Daniele Casolino (musica), Bilo (voce/corpo) Nostos Performaction 1 Performazione sui materiali di “Nostos Rite”, di e con Bilo (voce/corpo), Alessia D'Errigo (corpo/voce), Maria Borgese (corpo), Orodé Deoro (live painting), Oscar Bonelli (musica), Giovanni Greco (scrittura live). Performaction Room 1 Performazione sui materiali prodotti in scrittura live da Giovanni Greco, di e con Bilo (voce/corpo), Alessia D'Errigo (corpo/voce), Daniele Casolino (musica).

Line O - L'oceano di Narciso

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. L'Oceano di Narciso a cura di APO C.R.F media EVO

Line O - Il Tramonto della mia nascita

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. ore 21.30 # Performaction Surrounds "Nostos" a cura di Bilo (Antonio Canella) - All'interno IL TRAMONTO DELLA MIA NASCITA di e con Hossein Taheri Il gruppo della Performazione, proprio per la natura di questo nuovo modo spettacolare, si riunirà ogni giorno 3 ore prima di andare in scena definendo lì per lì le modalità effettive dell'intervento artistico. Perciò tutte le indicazioni sono da ritenersi solo orientative e temporanee. Artisti Ospiti: Hossein Taheri (performer), Claudio Marrucci (scrittura live), Maria Borgese (corpo). Artisti Performazione: Bilo (voce/corpo), Daniele Casolino (musica). PROGRAMMA Nostos Performaction 5 Performazione su materiali scelti; di e con Bilo (corpo/voce), Daniele Casolino (musica), Hossein Taheri (performer), Claudio Marrucci (scrittura live), Maria Borgese (corpo). IL TRAMONTO DELLA MIA NASCITA Performance di e con Hossein Taheri Ho cominciato a scrivere e parlare in perfetto stile vuoto con chiunque m'imbattessi, ho obbedientemente ingoiato la schifosa educazione occidentale per incrementare il turismo, ho imitato fino a svociarmi il ruggito di un leone in gabbia evitando la costosa analisi terapeutica, ho imparato a credere con indifferenza in un dio indifferente e anche piuttosto antipatico, ho massacrato senza ragione ragni, formiche, rane e cavallette per potermi decorare da solo, ho preferito la compagnia dei boschi invernali a quella delle persone più care troppo in preda all'ansia, ho fatto per sbaglio l'amore con l'apatia, la riluttanza, la sfiducia di alcune sconosciute divorziate. Sto cercando di sopravvivere alla disfatta che mi coglie e sono entusiasta di aver rallentato la mia decomposizione. Questo mi conforta: oggi faccio schifo parzialmente. Segno che sto lavorando bene. Voglio presentarvi gli straordinari risultati. Hossein Taheri performerà alla ricerca della felicità 'both sides, now' di Joni Mitchell anni '60. Venite già ascoltati. Performaction Room 5 Performazione sui materiali di “Il Tramonto della mia Nascita” e di scrittura live di Claudio Marrucci; di e con Bilo (voce/corpo), Daniele Casolino (musica) e Maria Borgese (corpo).

Line O - Performaction Surround Nostos

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. Rebirth of February 26 a cura di Drao: Rossella Celati e Marianna Di Mauro con Nicole Calligaris, Alessandro Formica, Rachele Minelli, Sara Pantaleo. ore 20.00 LE STANZE DI PASOLINI - ideazione, drammaturgia e regia a cura di Mario Grossi in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia

Line O - Aguardiente

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. AGUARDIENTE | Dentro Bernarda Alba Performance di e con Alessia D'Errigo, Alessandro Conti, Anna Pesce, Nashyananda. Lorca, Bernarda Alba, Martirio: “..le cose si ripetono... io vedo che è tutta una terribile ripetizione...”. Sfidiamo il Karma, distruggiamolo definitivamente in nome del Non-Ritorno, del libero arbitrio. Ri-passare la storia, esploderla a creare uno scarto, vitale, imprevisto.... Performaction Room 4 Performazione sui materiali di “Aguardiente”,“Residuale” e di scrittura live di Ilaria Palomba; di e con Bilo (voce/corpo), Alessia D'Errigo (corpo/voce), Daniele Casolino (musica), Ilaria Palomba (materiali scritti e suggestioni scenografiche), Silvia Valeri (live painting e suggestioni scenografiche).

Line O - Residuale

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. RESIDUALE Performance di e con Alessandra Cristiani. In un’epoca che alimenta l’accumulo, che considera il -di più- l’indice del benessere e del potere, tento di osservare e di abitare il corpo come unico elemento residuale, l’ultimo da recuperare. Residuale è ciò che rimane, alla pari di un fossile, di una testimonianza, di un qualcosa che non si produce per moltiplicazione, ma si raggiunge per sottrazione di materiali, per disgregazione di strati al fine di toccare il livello madre, il piano originario, sensibile, oggettuale, esperibile.

Line O - Performaction Surround Nostos

9.3.15 ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. ore 21.30 # Performaction Surrounds "Nostos" a cura di Bilo (Antonio Canella) – All’interno RESIDUALE di e con Alessandra Cristiani e AGUARDIENTE_Dentro Bernarda Alba di e con Alessia D'Errigo Il gruppo della Performazione, proprio per la natura di questo nuovo modo spettacolare, si riunirà ogni giorno 3 ore prima di andare in scena definendo lì per lì le modalità effettive dell'intervento artistico. Perciò tutte le indicazioni sono da ritenersi solo orientative e temporanee. Artisti Ospiti: Alessandra Cristiani (butho performer), Oscar Bonelli (musica), Alessia D'Errigo (performer), Anna Pesce (cantante), Alessandro Conti (musica), Silvia Valeri (live painting), Ilaria Palomba (scrittura live). Artisti Performazione: Bilo (voce/corpo), Daniele Casolino (musica). PROGRAMMA Nostos Performaction 4 Performazione su materiali scelti; di e con Bilo (corpo/voce), Alessia D'Errigo (corpo/voce), Daniele Casolino (musica) e Alessandra Cristiani (butho performer), Anna Pesce (cantante), Alessandro Conti (musica), Oscar Bonelli (musica), Ilaria Palomba (scrittura live), Silvia Valeri (live painting).

Line O - L'interno di Babele

9.3.15 , ,
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. Mercoledì 25 Febbraio ore 20.00 # L’interno di Babele - “Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole”… (Genesi 11-1) - Mauro Tiberi : voce sola e risonanze. Il canto dei suoni della lingua primordiale e del “cantare la voce” in relazione alle risonanze dalla spirale interna della torre della Rampa Prenestina. Un omaggio a Demetrio Stratos come iniziatore di una ricerca sull’archetipo della voce. Mauro Tiberi cantore e ricercatore vocale, studioso di canto sacro di varie tradizioni d’oriente, canterà la voce frammentando il suono di lingue antichissime ai suoni di un ipotetica lingua umana primordiale.

Osservatorio del presente - incontro con Deflorian Tagliarini

9.3.15
Casa dei Teatri - Villa Doria Pamphilj - Villino Corsini 24 Febbraio 2015 Osservatorio del presente. Attori e scene Il progetto, iniziato lo scorso novembre 2014, racconta l'orizzonte del teatro e della danza contemporanei dalla prospettiva dell'esperienza e della creazione di alcuni protagonisti, attraverso la visione di spettacoli, laboratori, incontri e dimostrazioni di lavoro. Un'opportunità per aprire una viva dialettica fra artisti, spettatori e studenti al fine di individuare un vocabolario di visioni, parole e immagini. Da novembre sono stati protagonisti degli incontri Silvia PASELLO, Massimo VERDASTRO, Roberto BACCI, Sergio BUSTRIC, Cathy MARCHAND e Fabrizio CRISAFULLI. Osservatorio del presente prosegue fino a maggio 2015, continuando ad alternarsi tra gli spazi dell'Università Roma Tre - aula Columbus, aule DAMS - e di Roma Capitale - Casa dei Teatri e Teatro Villa Pamphilj Scuderie Villino Corsini. Daria Deflorian e Antonio Tagliarini Per «Osservatorio del presente. Attori e scene» alla Casa dei Teatri (ore 11, Villa Doria Pamphilj-Villino Corsini, largo 3 giugno 1849. Info: 328.19905632) incontro con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini che parleranno della «Trilogia dell’invisibile». Visibile e invisibile sono i due poli di una questione cruciale: da una parte è fondamentale, sulla scena, non dire tutto, ma nascondere le cause dentro gli effetti, dall’altra il dialogo e il confronto sono caratteristiche indispensabili alla natura dell’evento teatrale.

Passi - Una confessione

9.3.15
Teatro Argot Studio 25 febbraio 2015
MAT - MusicArTeatro, Viterbo
Bartolini / Baronio
PASSI_una confessione
Vincitore del Premio Dominio Pubblico Officine 2014
di e con Tamara Bartolini,
scene, luci, suoni e immagini live Michele Baronio
regia Bartolini/Baronio
canzone originale Ilaria Graziano
collaborazione artistica Alessandra Cristiani
assistente alla regia Antonio Cesari
produzione Bartolini/Baronio e 369gradi
co-produzione Sycamore T Company
co-produzione/residenza Carrozzerie_n.o.t
con il sostegno di Teatro Argot Studio, Teatro dell'Orologio, Kilowatt Festival, Ar.Té Teatro Stabile d'Innovazione, ATCL Lazio in collaborazione con Rialto santambrogio / Ass. Il Moderno – Agliana / Kollatino Underground
Il Primo Studio di Passi è arrivato finalista al Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti 2011 e semifinalista al Premio Lia Lapini 2011. Lo spettacolo nasce dal progetto La Caduta, in cui il duo Bartolini/Baronio ha esplorato il tema dell’incidente e del dolore come possibilità e rinascita. Il cammino ci conduce dentro la ferita di una generazione, dentro alle costrizioni mentali, familiari, sociali ed economiche in un processo analitico ed emozionale che scandaglia l’animo umano, con una storia personale che parla a tutti.
La fine “è solo la curva della strada”. Da quel punto di luce che se ne va si ricomincia. Per nascere una seconda volta bisogna morire. Dentro lo spazio di una confessione aperta, pubblica, spietata e senza compromessi, in un tempo/spazio che potrebbe essere quello di un funerale o di una veglia. Un corpo appeso, incerto, deambulante, alla ricerca disperata di approvazione. Ti piace? Va bene così? Si cammina con scarpe ortopediche, con piedi di scimmia, si sta sul filo. Si prova a ricucire la storia, a sciogliere il groviglio di fili, per non soffocare, per diventare quello che realmente siamo. E’ l’inizio di una liberazione e allo stesso tempo la nascita di un processo artistico.

Inaugurazione Line O

9.3.15
Line “0” Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse. Sabato 21 Febbraio dalle ore 19.00 Inaugurazione Installazioni: Spettri Riflessi a cura di Vito Giuseppe Zito La caduta degli Angeli Ribelli a cura di APO C.R.F media EVO L'Oceano di Narciso a cura di APO C.R.F media EVO Bandiere delle nazioni non riconosciute internazionalmente a cura APO C.R.F media EVO Inaugurazione ARACNE - LINE-0 mostra permanente dalle ore 19.30 Performance #ONDA D’URTO di Arianna Bonamore #Tempo al Tempo a cura di Germano Serafini e Francesca Pizzo con Giulia Grandinetti #AUREE artisti§innocenti #APNEA tra pittura, teatro e poesia di Nicola Rotiroti #Tentativo per una preghiera (laica) azione performativa in tre atti per voce, vuoto e luci ascensionali di Paolo Assenza

Line “0”

5.3.15 ,
Line "0" Open Space_Performance Art Festival 
 Dal 21 al 28 Febbraio 2015 
presso la Rampa Prenestina Line “0

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Open Space è un festival multidisciplinare, a cura dell'Associazione Culturale Beat 72, che trae ispirazione dalle festività dell’antica Atene, le Lenee, nel corso delle quali gli autori erano chiamati a gareggiare in agoni comici, poetici, esibizioni di arti varie: le prime manifestazioni di “Arte Totale” della storia. Dal 21 al 28 Febbraio 2015 presso la Rampa Prenestina artisti appartenenti a vari ambiti presenteranno performance uniche ed originali in un prezioso connubio tra arte, architettura, teatro, letteratura, poesia. Line “0” Open Space_Performance Art Festival aprirà le porte al pubblico Sabato 21 Febbraio alle ore 19.00 con un gesto simbolico e propiziatorio che darà il via alla lunga kermesse di eventi che per una settimana si alterneranno negli spazi di Via Aquilonia. "La rassegna si configura prevalentemente come un conglomerato di tribù, gruppi, nazioni, squadre, che, per affinità, amicizia, disciplinarietà, costituzione o altro si sono aggregate prima o dopo l'organizzazione dell'evento LINE "0". Queste "nazioni" sono identificabili a volte come compagnie teatrali, altre con il nome dell'ente che le propone, altre ancora con il nome del "leader", altre ancora con sigle o nomi simbolici e significanti; ciò non toglie che ogni performance ha una sua autonoma libertà e che esistono nella rassegna "cani sciolti" disgregati o in attesa di essere aggregati dai critici e dal pubblico." (Bruno Mazzali) La rassegna è idealmente dedicata a due artisti della performance storica, Demetrio Stratus e Renato Mambor, che saranno ricordati con due spazi a loro dedicati: Auditorium D.S e Spazio Trousse.


Battuage

3.3.15 ,
Teatro dell’Orologio 20 Febbraio 2015
Battuage
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi,Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano, e Simone Leonardi
aiuto regia Enrico Sortino, Nicole Calligaris
disegno luci Davide Manca
scene e costumi Giulio Villaggio
musica originale Alberto Guarrasi
organizzazione e distribuzione RAZMATAZ ufficio stampa leStaffette
spettacolo finalista NeXtwork 2013
Battuage racconta la storia di un luogo popolato da zombie notturni alla ricerca di sesso. Eterosessuali, transessuali, omosessuali, gigolò, puttane, scambisti. É questo il popolo del "luogo-non luogo" che ci viene raccontato attraverso gli occhi di Salvatore. Ma Salvatore, non è una vittima. Ha scelto di giocare a questo gioco.

Rosadilicata

3.3.15 ,
Teatro Agorà
Rosadilicata
di e con Chiara Casarico, musica dal vivo Roberto Mazzoli
L’idea nasce da un lavoro di ricerca sulle proprie origini, avviato da circa tre anni grazie all’incontro artistico con Lucilla Galeazzi, e dalla necessità di raccontare la storia di una donna che non si arrende e che lotta per la propria emancipazione.
Rosa Balistreri è stata una figura femminile eccezionale e controversa: nata da famiglia poverissima, semianalfabeta, riuscì a riscattarsi dalla sua condizione di miseria attraverso il canto e diventare amica di grandi come Guttuso, Sciascia e Amalia Rodriguez.
Nello spettacolo il canto e il racconto si intrecciano per dando voce ad una donna che la vita ha reso dura e spinosa come una rosa, ma al tempo stesso delicata come un fiore.

Se la mia pelle vuoi

3.3.15 ,
SE LA MIA PELLE VUOI
spettacolo di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi | con Liao Ving Ze | alla batteria Vittoria Burattini | alla chitarra Mauro Sommavilla | paesaggio sonoro Alessandro Gulino / direzione tecnica Giovanni Brunetto | amministrazione Elisa Marchese | comunicazione Tihana Maravić Nello spettacolo Se la mia pelle vuoi i versi murali acquistano voce e sonorità, e i messaggi visivi vengono trasformati in gesti performativi. Al gusto per il pensiero graffiato sui muri viene giustapposta la domanda su ciò che precede l’atto di scrittura, una domanda che oltrepassa la soglia tra individuo e comunità, una soglia su cui si pone il lavoro, a partire dall’intimo dialogo in apertura. Un’operazione scenica dove il linguaggio teatrale agisce in stretto contatto con le arti visive e sonore e dove le dinamiche del paesaggio urbano diventano materiale drammaturgico, frutto di una ricerca sulla strada quale elemento di confine tra individuo e corpo sociale per sua natura mobile e indefinito.

Freedom has many forms

3.3.15 ,
FREEDOM HAS MANY FORMS
lezione-performance di Fiorenza Menni e Andrea Alessandro La Bozzetta | con Andrea Alessandro La Bozzetta Attraverso proiezioni da libri, fotografie, e documenti audio e video Ateliersi rivela piccoli segreti, microstorie, aneddoti sugli autori delle scritte e sull’atto di scrittura/imbrattamento. Episodi che spesso rimangono celati dietro l’ignara fruizione di codici, slang, segni grafici e che portano le parole ad imprimersi temporaneamente su un muro: spazio d’espressione e limite tra dominio pubblico e privato.

Ornitologia - Calderoni

2.3.15 ,
Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Silvia Calderoni Ornitologia

Ornitologia - Santoro

2.3.15 ,
Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Federica Santoro
Ornitologia
dove il silenzioso e singhiozzante girovagare è sinonimo di stordimento intimo, di dialogo taciturno con il proprio sé, stretto tra le sue stesse braccia.

Choreographing rappers

2.3.15 ,
Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Jacopo Jenna
Choreographing rappers
 
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