Reading - Il respiro in Bachmann – Passioni



Forum Austriaco di Cultura Roma 14 febbraio 2013 Reading - Il respiro in Bachmann – Passioni Regia e drammaturgia di Maria Inversi con Marco Quaglia e Claudio Curti Gialdino al pianoforte. Musiche di: Franz Schubert: Improvviso, Claude Debussy: Clair de lune, Franz Liszt: Sogno d’amore, Johannes Brahms: Intermezzo, Hans Werner Henze: Frammento, Nicola Valente: Passione, Frédéric Chopin: Valzer. «… E dentro un cortile tagliato dalla luce come in un caravaggesco senza neri, Longhi, la Banti, con Gadda e Bassani…scendono alla fermata dell'autobus, con i saluti di Contini e quelli del Tombra di Spitzer. E, insieme, la Bachmann, Uwe Johnson, Enzensberger…e un gruppo di angeli londinesi e di fotografi americani con gli occhi rossi dei nevrotici, …» Pier Paolo Pasolini, Poesie in forma di rosa, 1964 Solo chi ha fiducia nell'altro e urgenza del dirsi e darsi può rappresentarsi come nuda/o. La generosità spirituale e umana che traspira dalla corrispondenza ci consente di tangere anche la qualità intellettuale ove arte, visione filosofica, estetica ed etica del valore delle relazioni si respirano anche in poche frasi. La Bachmann si rivela attraverso le sue parole e quelle degli altri tra gioia, tristezza, forza e fragilità. L'inconosciuta Bachmann attraverso gli epistolari tra lei e altri artisti con cui condivise passione affetto, acerbità, ricerca di riconoscimento, certezze, ma anche, tentativi di costruire relazioni etiche e, attraverso cui, ha espresso la sua necessità di essere nel mondo con identità libera di pensare e agire. Generosa e caparbia, fu esigente con se stessa e con chi entrò in contatto con lei. La Bachmann visse un'epoca in cui gli eventi storici furono particolarmente drammatici per tutta l'Europa: nazismo, fascismo, stalinismo, guerra fredda e, infine, le rivoluzioni del sessantotto, fatti in tutta la loro complessità, che la spinsero in una forma di inquietudine da cui, unitamente alle delusioni sentimentali, la vide in Via Bocca di Leone e in Via Giulia, stanca, sola e sofferente. Nell'intervista che Maria Inversi fece a suo tempo a Maria Teofili, governante della Bachmann, la stessa dichiarò che il giorno in cui la sigaretta provocò bruciature sul suo viso e parte del corpo la Bachmann, alla domanda: signora, ma lei non piange? La Bachmann rispose: non sono questi i dolori che fanno piangere. Morì quattro giorni dopo. Ciò che noi vogliamo ricordare con questa serata è però la bellezza, la gioia dello sguardo che vede la natura fremere e appassionarci. Vogliamo raccontare la potenza dell'amore, i desideri, i sogni attraverso parole che si scalfiscono nella mente, diciamo anche nello spirito per la loro unicità di scrittura, ma anche per la particolarità delle relazioni: grandi tra grandi di cui riconosciamo altezze e fragilità. La corrispondenza tra Celan e Bachmann ha toni, andamenti e forme completamente diverse dalla corrispondenza che ebbe con Henze, giocosa, divertente e tenera. Nel suo “Diario di Guerra” la Bachmann riporta parte della corrispondenza avuta con Jack Hamesh ove emerge la grande nostalgia che tale soldato, ebreo, provò verso Ingeborg e la sua famiglia e, nonostante la sua giovane età, riuscì a comprendere, fin da subito, la grande necessità della Bachmann a concedersi spazi di grande solitudine. Il reading è una sintesi della corrispondenza finora mai rappresentata che nella drammaturgia mette in scena parole e musica nel tentativo di restituire identità, diversità e atmosfere.

Organizzazione & Info:
Forum Austriaco di Cultura Roma, tel: 06 3608371

link: www.austriacult.roma.it
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