In a landscape

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
 Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Daniele Albanese Compagnia Stalker
In a landscape
Danza e drammaturgia: Daniele Albanese
Assistenza alla drammaturgia: Loredana Scianna e Maurizio Soliani
Musiche originali: Maurizio Soliani
In a Landscape nasce nel 2008 come spettacolo per situazione urbana e diventa ben presto un assolo che evolve negli anni seguendo gli sviluppi della ricerca di compagnia STALKER.
Viene proposto a partire dal 2010 anche in teatro e in spazi al chiuso non teatrali.
Si definisce attraverso una particolare struttura e organizzazione di spazio, movimento e suono e nella lettura geometrica del luogo dove si svolge.
Sono stati isolati quegli eventi e meccanismi del vivere quotidiano e urbano che provocano cambiamenti e alterazioni.
Abbiamo definito questi meccanismi come Vento, non in senso atmosferico, ma come induttore e motore di cambiamenti e di dinamiche sonore e fisiche.
Come il vento atmosferico anche in questo caso ciò che agisce è invisibile; l’apparire, fisicamente e sonoramente, è il risultato di un passaggio in un paesaggio urbano. È il limbo emotivo dove Daniele Albanese assuefatto di apatica anonimia, è muto prigioniero di una bauschiana ripetitività meccanica e spersonalizzante, di un soffio di costante inerzia che sussulta nelle membra rendendolo inquieto prototipo umano vittima di una perpetua reazione istintiva di movenze distese in indolori slogature.
    Blogger Comment
    Facebook Comment

0 commenti:

Posta un commento

 
Copyright © 2013. EPTV-TEST 4
Distributed By My Blogger Themes | Created By ThemeXpose