Incontro con la compagnia
Teatro Sybaris 1 Giugno 2014 VA’ PENSIERO CHE IO ANCORA TI COPRO LE SPALLE SCENA VERTICALE ATTO UNICO IN 6 QUADRI E CANZONI di Giuseppe Vincenzi collaborazione alla drammaturgia Dario De Luca con Dario De Luca alle tastiere Paolo Chiaia costumi, oggetti di scena e assistenza Rita Zangari audio, montaggio video e immagini Gennaro Dolce programmatore esecutore video e luci Gaetano Bonofiglio organizzazione e distribuzione Settimio Pisano segreteria Rosy Chiaravalle regia Dario De Luca produzione Scena Verticale, Progetto More Scena Verticale Attiva dal 1992, la compagnia per il suo lavoro artistico e progettuale ha ricevuto alcuni dei maggiori riconoscimenti teatrali nazionali e i suoi spettacoli sono stati rappresentati in molti paesi stranieri. “La Trilogia del Fallimento” pensata da De Luca/Vincenzi, di cui “Va pensiero che io ancora ti copro le spalle” è il secondo capitolo, rientra in quel solco profondo scavato dal teatro-canzone inventato da Gaber/Luporini, dal quale prende le rispettose ma dovute distanze e prova a trovare una sua personale cifra stilistica; convinti, oggi più che mai, che il “genere” possa avere ancora tanto da dire con modalità nuove e nuovi autori. Un omino entra in scena raccontando i propri fallimenti. Senza volerlo, parlando e cantando, con le sue cronache così profondamente e tragicamente comiche, inventa una morale, che evidenzia bisogni e desideri di una società oramai in mutande e oltretutto sporche. Parla con ironia del mondo di cui fa parte, del quale non è protagonista ma semplice figurante. Racconta di un paese fondato sul reality; di individui che hanno rapporti virtuali; di uomini e donne che esprimono al meglio le loro emozioni solo con le faccine nei messaggi su WhatsApp. Fortunato progetto musicale di Giuseppe Vincenzi, lo spettacolo rinasce oggi remixato grazie alla complicità di Dario De Luca, per consolidare, innanzitutto, un sodalizio artistico che si è manifestato al pubblico con lo spettacolo Morir sì giovane e in andropausa; ma anche per segnare il primo movimento, una sorta di prequel, di un progetto più vasto che vede i due impegnati nel rinnovamento del genere teatro-canzone. Almeno nelle intenzioni.
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