TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO 18 maggio 2014
RedReading #7
QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO
sguardi dentro la terra sonora di Peter Handke
di e con Tamara Bartolini/Michele Baronio
e con la partecipazione di Renato Ciunfrini e Sebastiano Forte
e le riflessioni di Pier Paolo Di Mino/Terranullius
suono Teo Pizzolante
interventi, sguardi e pensieri di Riccardo Caporossi, Azzurra D’Agostino, Erri De Luca, Danilo De Marco, Attilio Scarpellini, Valentina Valentini e il progetto Handke Camp
produzione BARTOLINI/BARONIO
in collaborazione con 369gradi / Sycamore T Company / Terranullius Narrazioni Popolari / Carrozzerie n.o.t Peter Handke considera lo spazio teatrale come l’ultimo miracolo dove è ancora possibile l’incontro, dove è possibile fare delle domande. Il RedReading #7 QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO parte da questo luogo privilegiato che più di ogni altro ha a che fare con la scoperta e con il bambino che Handke porta con sé. “Il nesso è possibile, ogni singolo istante della mia vita combacia con ogni altro – senza anelli di congiunzione. Un legame immediato esiste; basta che io lo liberi nella fantasia.”
Perché “Peter Handke è un bambino che ha saputo tutto del mondo e se ne va tra gli adulti raccontando loro qualche dettaglio.” È un bambino camminatore, che decide di voler vivere da scrittore piuttosto che fare lo scrittore. Apriamo lo spazio intimo del RedReading alla sua opera poliedrica con uno sguardo istintuale e come sempre “sentimentale” sui diversi “formati” che l’autore attraversa. Il nostro è un ritratto, un omaggio volutamente parziale, rivolto solo ad alcuni paesaggi che ci hanno parlato, che sono entrati nel nostro percorso. Suggestioni e riflessioni, piccole indagini, appunti, sguardi obliqui dentro i suoi romanzi, drammaturgie, poesie, sceneggiature. È un invito all’ascolto, al mettersi in cammino, ad attraversare la sua opera, insieme ai nostri ospiti. Per alcuni di loro Handke è materia di studio (Valentina Valentini), altri lo hanno messo in scena (Riccardo Caporossi) o incontrato in collaborazioni e corrispondenze di sguardi sul mondo (Erri De Luca), c’è chi lo ha fotografato (Danilo De Marco), tradotto e raccontato (Attilio Scarpellini), o chi parla una lingua che si nutre
degli stessi paesaggi perduti (Azzurra D’Agostino). E poi c’è chi a partire dalla sua opera ha “creato” la propria, come gli allievi dell’Handke Camp guidati da Fabrizio Arcuri, Daria Deflorian, Fiora Blasi, Caterina Inesi, Lorenzo Letizia. E c’è chi lo vuole cantare… così senza un perché come a volte fanno i bambini. E infine ci siamo noi che esploriamo la sua terra sonora.
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