DOPPELGANGER - Chi cammina al tuo fianco

30.10.14
Teatro Tor Di Nona 28 Ottobre 2014
DOPPELGANGER - Chi cammina al tuo fianco
Con Chiara Condrò, Katiuscia Magliarisi, Francesco Polizzi, idea scenica Christian Angeli, luci Salvatore Insana, regia Gruppo Number9, produzione Metateatro spettacolo realizzato in collaborazione con Rialto Santambrogio.
Milano anni cinquanta. Due gemelle. Un delitto irrisolto. Una delle due è un’assassina. Come stabilire la vera colpevole se le donne dapprima si coprono e poi si accusano a vicenda? Parallelamente all’indagine della polizia, uno psicologo cerca di fare luce sul caso, provando a dimostrare la matrice psicotica che ha spinto una delle due a compiere il gesto. Deve essere una gran fortuna vivere con qualcuno che cammina sempre al tuo fianco, così identico a te da confondere chiunque, forse anche il principale al lavoro, che mai si accorgerebbe se un giorno sei proprio tu a sederti di fronte a lui e, il giorno dopo... quell’altro. Il tuo compagno di strada serve a ottimizzare il tempo, a limitare la routine, soprattutto in una storia d’amore, dove la persona amata impiegherebbe molto a distinguere l’uno dall’altro. Però tutto questo potrebbe anche essere una gran bella scocciatura, se, lentamente, uno dei due sentisse nascere dentro una diversità, un impulso a primeggiare, a volere tutto il tesoro per sé. Cosa vincerebbe in questo caso? Il naturale spirito di fratellanza o la naturale ambizione personale? Lo spettacolo Doppelganger, letteralmente chi cammina al tuo fianco, offre una delle risposte possibili, un po’ sorridente, un po’ dolente. Un lavoro ispirato ai classici del cinema noir.

Poeti per Roma – Reading

30.10.14
CC Gabriella Ferri 19 Ottobre 2014 “Poeti per Roma – Reading”, a cura di Graziano Graziani e Simone Nebbia. Prima ricognizione sulla poesia contemporanea in lingua romanesca, che è viva piena di spunti interessanti, di stili e forme differenti, che pur rifacendosi alla tradizione, resta parola viva del presente, in grado di arrivare dritto al pubblico grazie all’immediatezza dell’oralità che è propria della lingua romanesca, dal grande Elia Marcelli de Li Romani in Russia, letto da Vinicio Marchioni, ai Poeti derTrullo affidati alla voce di Simona Senzacqua, ai sonetti del Corvaccio e ai versi di Leone Atteone “Scartaccia”. Una serata in omaggio del mitico Festival della Poesia del ’79 a Capocotta.

La notte più lunga

28.10.14
Teatro Tordinona 26 ottobre 2014 Gino La Monica in
“La notte più lunga”
Drammaturgia e Regia di Emanuela Giovannini
Aiuto regia Roberto Saura
Musiche Antonio Di Pofi
Scene Fiammetta Mandich
Luci Giovanna Bellini
Un uomo, un’ossessione e un viaggio in treno attraverso Pirandello. Il protagonista di questa lunga notte confonde i suoi pensieri con quelli dei personaggi pirandelliani e racconta, ai suoi fantomatici compagni di vagone, la storia di un uomo sospeso tra realtà e immaginazione. Non si dà mai il caso di dirla la verità come quando la s’inventa.
Gino La Monica – storica voce di Jeremy Irons, Robert Redford, Michael Douglas, Jeff Bridges… - torna in teatro per attraversare le parole di Pirandello, in una straordinaria prova d’attore. Lo troviamo da solo, sul palco, protagonista di questa lunga notte, confuso nei suoi pensieri, incapace, nel raccontare la sua storia, di distinguere se stesso dai personaggi pirandelliani. La splendida voce dell’attore segna tutti i passaggi del testo e percorre registri diversi, dal lirico, al drammatico, all’umoristico, al colloquiale, legati dal filo rosso della passionalità che è sempre sottesa alle grandi riflessioni.
«È il testo che un attore aspetta per tutta la vita - dice Gino La Monica - un personaggio capace di farti essere ‘’tutti i Pirandello in uno solo”. Un testo intenso, un viaggio alla scoperta di se stessi, la cui meta finale è l’accettazione della propria fragilità, della propria caducità e, quindi, della realtà».
La notte più lunga – che torna in scena dopo il debutto dell’anno scorso – è infatti anche un’inconsueta e stupefacente prova autoriale per un testo originale scritto da Emanuela Giovannini - che ne cura anche la regia – le cui parole si fondono e confondono con quelle, più illustri, del drammaturgo siciliano. «La notte più lunga - spiega Emanuela Giovannini - racconta la storia di un attore che “ha perso il capo” nelle parole di Pirandello. Un uomo fragile, a disagio nelle relazioni con gli altri e troppo sensibile per poter “sopravvivere” alle sopraffazioni del vivere civile. Un uomo che nasconde la sua solitudine negli abiti dei personaggi che, in passato, ha amato interpretare, alla ricerca, “disperatamente ciarliera”, di spettatori ideali. La vita trabocca dalle sue parole e ne scaturiscono riflessioni sul destino, sull’amore, sulla paternità, sull’arte, in un luogo visionario, nel quale trova spazio l’allucinazione, il ricordo, il sogno e la verità».
“La Notte più lunga” è infine anche un’opportunità: prodotto dall’Associazione culturale Adynaton, lo spettacolo si avvale del supporto tecnico di tre ragazzi, Joana, Alessandro e Veronica, che fanno parte dell’Officina di Teatro Sociale, un progetto di recupero e re-integrazione di giovani coinvolti in procedimenti penali o in condizione di disagio sociale e familiare, che alla fine di un percorso formativo esperienziale, offre loro piccole opportunità lavorative in ambito teatrale.

Il martedì al Monoprix

28.10.14
Teatro Belli 21 Ottobre 2014
 IL MARTEDÌ AL MONOPRIX
di Emmanuel Darley
regia di Raffaella Morelli
scene di Romualdo Moretti, costumi di Giovanna Napolitano
con Enzo Curcurù
Acclamata al Festival di Avignone e di Edimburgo, la commedia affronta il tema della differenza e dell’esclusione, raccontando due vite che non si incontrano mai, quella di un figlio transessuale e di suo padre, costretti tra le mura dell’incomprensione familiare. Una storia coinvolgente che esorta a guardare ai sentimenti più profondi, ai legami affettivi, al di là di ogni apparenza o scelta non condivisibile, in un’alternanza di rimandi fra presente e passato. La scrittura commovente di Darley e la sensibile interpretazione di Curcurù danno vita a una coppia di personaggi vividi: un padre imprigionato nella sua diffidenza e un figlio alla conquista della sua identità.

Oscar W.

28.10.14
Recensione dello spettacolo su Gufetto.it 

Casa delle Culture 9 MAGGIO 2014 “Oscar W.”
 liberamente ispirato alla vita e all'opera di Oscar Wilde
regia di Andrea Onori con Mariagrazia Torbidoni Compagnia virgolatreperiodico - officina fondente
“Nelle mie opere ho messo solo il mio talento. Tutto il mio genio l'ho messo nella mia vita”. Questo è l'aforisma che meglio sintetizza l'idea che fa da sfondo allo spettacolo Oscar W. Attraverso l'intreccio e la sovrapposizione di storie, parole e personaggi appartenenti tanto alle opere quanto agli episodi più significativi della biografia di Oscar Wilde, la pièce accompagna lo spettatore all'interno della galleria di temi e figure presenti nella produzione artistica dell'autore, delineando al contempo la sua traiettoria esistenziale, dai momenti di esaltazione e di fama a quelli più tragici e bui.
Partire da Wilde per mettere in scena Wilde, il tutto nelle mani di una sola attrice che, in un susseguirsi di scambi tra persona e personaggio, dà vita ad una scena spesso fatta di ribaltamenti e trasformazioni, dove anche il tempo e lo spazio non seguono necessariamente le regole della logica, affidandosi piuttosto al fascino dell'immaginazione e del gioco teatrale.

The White Room

28.10.14 ,
Recensione dello spettacolo su Gufetto.it

Teatro Tordinona 6 all’11 maggio 2014
“The White Room”
di e con Caterina Gramaglia
scenografia: Gaia Giugni
costumi: Gloriana Manfra
luci e fonica: Marzo Zara
si ringraziano: Rosa Morelli, Mario Toccafondi, Riccardo Bocci, Ilza Prestinari, Gualtiero Burzi, Sebastiano Covone, Bruno Cipriani, Filippo e Tito etc…
spettacolo vincitore delPremio Special off – Roma Fringe Festival 2013 e finalista al Premio Produzione e Miglior Spettacolo – Roma Fringe Festival 2013.
The White Room affronta in maniera insolita e inaspettata i temi della solitudine e della follia, accomunati dal gioco dell’impermanenza. Lo spettacolo infatti si evolve continuamente, cresce e si modifica con la sua stessa autrice ed interprete. Dunque è soggetto è a ciò che si può chiamare impermanente, cioè in continua mutazione. Una stanza bianca, chiusa in tutti i suoi lati, il soffitto rimane scoperto, il telo davanti come fosse un sipario è trasparente. Una donna seduta all’interno della stanza accende una luce led dentro una gabbietta, inizia un canto incomprensibile. La donna si mette una parrucca, continua il canto, accende alcune luci ai lati della stanza prende un ombrellino e… tanti sono i personaggi che prendono vita tra le mani di Caterina Gramaglia: una cantante lirica, la giapponese Suzuky, Bambulè un personaggio con delle bambole e dei led in testa, Nora Duselli un’attrice vecchio stampo, Gelsomina e molto altro ancora. Uno spettacolo unico, insolito, innovativo e sorprendente. Racconta Caterina Gramaglia:
Una stanza bianca, una scatola bianca, la scatola bianca della mia mente, dove albergano personaggi. Il tema dello spettacolo è la follia, la follia come creatività, come suono, come immagine. La mia traduzione del mondo, la percezione del mondo nella mia solitudine. In questa solitudine sono come accompagnata da questi personaggi che mi parlano che mi fanno compagnia. In questo contenitore ci sono oltre ai personaggi video, tra il demenziale e la poesia che si versa alla fine nel mondo della strada felliniana.

La battaglia di Roma

24.10.14
CC Elsa Morante, 17 Ottobre 2014 Storia della capitale ne “La battaglia di Roma” di e con Pierpaolo Palladino: una narrazione in versi liberi, ispirati dalla struttura stessa del romanesco, con le musiche originali e suonate dal vivo di Pino Cangialosi. La rievocazione di una giornata emblematica, il 10 settembre 1943, due giorni dopo l’armistizio, quando fu combattuta a Roma la più grossa battaglia sul suolo nazionale tra l’esercito regolare italiano e le armate tedesche. Una galleria di volti del popolo e dei soldati, di volta in volta smarriti o coraggiosi, in un vortice di vita e morte come solo in guerra, in questa come in qualsiasi altra, si è costretti ad affrontare.

Pisa-Roma 1 a 2

24.10.14
Centro Culturale Elsa Morante 16 Ottobre 2014 “Pisa-Roma 1 a 2” di e con Giuseppe Manfridi. Uno spettacolo dedicato alla fede calcistica capitolina e alla partita che decretò l’inizio della cavalcata che portò lo scudetto dell’83 alla squadra giallorossa. Un commosso omaggio al giocatore che di quella Roma destinata a diventare campione d’Italia fu il magnifico capitano: Agostino Di Bartolomei.

Roma, la città e il mondo – Uno sguardo incrociato

24.10.14
CC Aldo Fabrizi, 18 Ottobre 2014 “Roma, la città e il mondo – Uno sguardo incrociato”, Un reading con musiche originali ed eseguite dal vivo di sei autori italiani di nascita e di elezione per raccontare, ciascuno dalla propria angolazione il rapporto con la città di Roma. Fabio Bussotti, Alessandra Costanzo, Andrea Murchio e Cristina Aubry leggeranno i testi: “Finestre Romane” dell’equadorena Katia Tola Olivares, “Documenti Prego” e “Nuovo Mondo” della congo-egiziana e romana di nascita Ingy Mubiayi, alternati a “San Pietro” del meranese Roberto Cavosi, “Un condominio adeguato” del napoletano Pierpaolo Palladino e “Torino-Bucarest-Roma” del torinese Antonio Tarantino.

Serata finale di premiazione

24.10.14 ,
Teatro Tordinona 12 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione. “Serata finale di premiazione”

Edipo in compagnia

24.10.14
Teatro Lo Spazio 24 OTTOBRE 2014
EDIPO IN COMPAGNIA
 di Alberto Bassetti
con Paolo Graziosi e Elisabetta Arosio
Musiche di Francesco Verdinelli
Un Uomo e una Donna, soli in una terra desolata, tra rovine di colonne greche e quel che resta di un altare pagano. Sono Edipo e sua figlia Antigone, che lo ha seguito fino a Colono, lei sempre così devota alle responsabilità degli affetti familiari; e se invece fosse l’altra figlia, Ismene? O semplicemente una compagna innamorata dell’uomo? L’Uomo dice di voler raccontare, anzi rivivere, come in una messa in scena, la storia sua, di Edipo, cioè del più sfortunato tra i mortali; o magari del più fortunato, colui che pur nella sofferenza è assurto a Mito, Simbolo, Emblema di molte sfaccettature della personalità umana, tra cui il coraggio di affrontare il proprio Destino: sembra perciò un Attore costretto a reiterare all’infinito la propria Storia; e quello forse è, realmente: recita un copione che non potrà mai cambiare, una storia disperata che però si accende nei duetti con la Donna che interpreta i vari personaggi che lui è costretto ad affrontare: i suoi falsi genitori che regnano su Corinto, Pòlibo e Mèrope; i compagni di giochi che gl’inculcano il sospetto di essere “un trovatello”; la Pizia, l’oracolo di Delfi; i guerrieri di Laio, che lui uccide; la Sfinge, di cui solo lui sa risolvere i quesiti; Creonte, reggente di Tebe e sua sorella Giocasta… Sempre più nello spettatore s’insinua il dubbio che l’Uomo e la Donna altro non siano che due sfortunati Attori che portano in giro questa vicenda fino a farla diventare la loro storia, un dramma che via via assume i toni della commedia ogni volta che i due discutono o battibeccano su questioni sempre più personali, in momenti pregni di affettuosa ironia e divertente estraneazione, raffrontando il mondo di un Attore con quello dell’Eroe: costretti loro malgrado, ma certo con consapevole e puntigliosa accettazione, nel confino di un Eterno Ritorno.

Amleto FX

23.10.14
Teatro dell’Orologio, dal 23 ottobre 2014
 Amleto FX
scritto, diretto e interpretato da Gabriele Paolocà.
L’umanità intera è condensata nell’Amleto di Shakespeare. E’ la nostra lotta che Amleto combatte e le armi che gli son concesse hanno il colore delle nostre mani. Abbiamo il sacrosanto diritto di imputargli le sue colpe per poter godere delle nostre. O forse attribuirgli anche quelle. Ecco allora che in Amleto FX (effects) la figura di Amleto viene smossa per iconizzare un tempo, il nostro, che sta costruendo una sapienza nella propria incoscienza, che agisce spinto da nuove e indomabili pulsioni, scaturite da motivazioni surreali, proprio come surreali sono le motivazioni che spingono Amleto a compiere la sua vendetta.
“Amleto FX è uno spettacolo sull’uscire o non uscire dalla propria stanza. Sull’affrontare il mondo che sta lì fuori o barricarsi dentro e dimenticare tutto, anche se stessi. Attraverso le suggestioni scaturite dagli interrogativi di Amleto, il lavoro conduce un’indagine sul deprimersi dei nostri tempi, toccando temi come l’illusione sociale del networking e la passione per personaggi famosi morti giovani. Riuscirà Amleto ad accettare tutto il marcio della Danimarca e ad andare alla festa di Orazio?” Gabriele Paolocà

Autori per Roma

23.10.14 ,


Autori per Roma
GIUSEPPE MANFRIDI, PIERPAOLO PALLADINO, FRANCESCO MONTANARI, FABIO BUSSOTTI, ALESSANDRA COSTANZO, ANDREA MURCHIO, CRISTINA AUBRY, GRAZIANO GRAZIANI,SIMONA SENZACQUA, POETI DEL TRULLO CON ALTRITALIANI
Direzione artistica Pierpaolo Palladino
Dal 16 al 19 ottobre presso i Centri Culturali Elsa Morante, Aldo Fabrizi e Gabriella Ferri
Roma raccontata dagli occhi dei migranti di seconda generazione, vissuta attraverso la fede calcistica, una capitale che raccoglie le testimonianze della seconda guerra mondiale e oggi si guarda allo specchio grazie alle parole di grandi nomi del teatro e poeti. Tutto questo è Autori per Roma in scena dal 16 al 20 ottobre presso i Centri Culturali Elsa Morante, Aldo Fabrizi e Gabriella Ferri: uno sguardo poetico, teatrale e artistico sulla Città Eterna, affidato alla penna attenta di Pierpaolo Palladino, Graziano Graziani, Elia Marcelli, Giuseppe Manfridi e portato in scena da volti noti come Francesco Montanari, Fabio Bussotti, Alessandra Costanzo, Andrea Murchio e Cristina Aubry e le musiche del maestro Pino Cangialosi.
Gli spazi in questione, dedicati ad alcuni dei nomi più alti della cultura romana dell’ultimo secolo, in occasione di Autori per Roma saranno così animati da chi racconta, scrive e suona ispirandosi alle molteplici anime di Roma.

Del sesso della donna come campo di battaglia

21.10.14 ,
Accademia di Romania La rotonda 28 giugno 2014, teatROmania festival Del sesso della donna come campo di battaglia – prima nazionale di Matei Vișniec, con Irina Bodea Radu e Bianca Holobuț, regia Muriel Manea, produzione Teatrul “I.D. Sîrbu”, Petroșani Lo spettacolo presenta il destino di due donne durante e dopo la guerra in Bosnia. Kate è una psichiatra americana che arriva in Bosnia per aprire fosse comuni. Poiché non resiste, è trasferita in un centro per la cura delle donne violentate e rimaste incinte durante la guerra. Qui incontra Dorra, una delle vittime. Passo dopo passo, gradualmente, le due imparano a conciliarsi con la propria condizione. Per il loro spirito e la loro personalità, le donne sono due sopravvissute. Alla fine, il loro dialogo – inizialmente impossibile – si trasforma in comunione. I due personaggi cercano di attirare l’attenzione su quella non-soluzione che è la guerra, con le sue conseguenze disastrose. La pièce potrebbe avere come motto una delle battute di Dorra: “Il tempo non può guarire tutto”. - Avviene ancora, e non troppo di rado, che sotto l’involucro apparentemente verificato, formalmente garantito, della civiltà, si nasconda l’abisso. Un abisso ben illustrato dalla messa in scena di Petroșani. Una pièce attuale, di un’attualità spaventosa per il semplice fatto di parlare, in fondo, dell’incapacità dell’umanità di fermare, in qualsiasi momento della sua storia, la proliferazione delle fosse comuni. Fosse - intese nella loro duplice realtà, fisica e psicologica. In realtà, ci dice il testo di Vișniec e ce lo ricorda in modo marcato questo spettacolo raffinato, nella regia - non aggressiva ma ottimamente centrata sulla sostanza – di Muriel Manea e nell’ispirata scenografia di Eliza Labancz, è molto più semplice redigere fogli di osservazione clinica, offrire assistenza psichiatrica, fornire consigli e sapienza da manuale, anziché far sì che la sapienza armonizzi i ritmi della vita reale.

Ti lascerò a macchiare di rosso la neve

21.10.14
Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
TI LASCERO’ QUI A MACCHIARE DI ROSSO LA NEVE
di Daria D. con Luca Di Martino.
Due omicidi, raccontati con spavalderia e folle arroganza da un giovane venuto dall’Est Europa. Un personaggio dostoevskiano, dall’intelligenza non comune ma tarata da una vita di povertà e di stenti, si aggira per le strade di una città benestante del Nord d’Italia, innevata e silenziosa, in cerca di una vittima casuale. E’ la storia breve ma intensa, nello spazio di un monologo teatrale, di una lucida follia che dalla rabbia interiore si allenta in una calma quasi divina, o meglio, diabolica.

Aspettando Alice

20.10.14 ,
Accademia di Romania La rotonda 29 giugno 2014, teatROmania
 festival
Aspettando Alice ¬– prima nazionale
di e con Oana Mardare, regia Doru Taloș, Produzione Compagnia Atelier45, Cluj Una rappresentazione glaciale per impianto teorico e devastante per restituzione emotiva, nonché fisicamente in grado di provocare una paralizzante e paradossale partecipazione esistenziale, attraverso un crescendo di consapevolezza. In omaggio alla citazione del celebre romanzo di Lewis Carroll e alla famosa opera di Samuel Beckett, lo spettacolo è un diamante da non sgrezzare, mutevole secondo propria passione e poliedrico per i piani di interpretazione offerti a ogni singolo partecipante. La regia di Doru Taloș non è certamente esente da sbavature, così come Oana Mardare è apparsa tutt’altro che impeccabile. Ovvero, straordinariamente lontana dall’etimologia del termine (persona incapace di peccato, dunque aliena all’umanità), perché interprete di quanto di più umano possa esistere. Una vita struggente le cui ambiziose credenze sono fatalmente destinate (non usiamo a caso il termine) allo scacco e al fallimento.
Espressione forse non carnale, ma assolutamente credibile della vita, in Oana Mardare riconosciamo concretizzarsi suggestioni filosofiche di straordinaria potenza. Dalla inarrestabile e autodistruttiva volontà di vivere (individuata oltre l’illusorio Velo di Maya dal filosofo Schopenhauer) al conflitto tra Eros e Thanatos (collocato dallo psicanalista Freud Al di là del principio di piacere). Dalla celebre massima pindarica «diventa ciò che sei» (ribadita dall’inattuale Nietzsche) a quell’essere per la morte che, secondo Martin Heidegger, caratterizzerebbe l’esistenza autentica (ancora più incredibile visto il soggetto in scena). Riferimenti culturali che, anche se non espliciti alla cultura media, agiscono in maniera sotterranea e – proprio per questo – lontani da ogni pedanteria. Riuscendo, così, a fomentare tra gli astanti un senso di inadeguatezza e disagio di fronte all’angoscia e alla disperazione provata dalla povera protagonista in perenne attesa dell’arrivo di Alice.
Alcune affermazioni sono poi pietre scagliate dritte al cuore che mandano in frantumi l’anima di chi le ascolta e se le vede colpevolmente addossate. «Perché non giocate, non ridete con me? Ecco, adesso non potete più giocare perché vi ho ucciso!», dirà Oana, stremanta di fronte all’impassibilità di un pubblico adulto e maturo che non può essere realmente coinvolto nel suo mondo.
Un mondo decadente di scatole, tazze di tè rotte, nécessaire de beautè, ma anche di sentimenti e relazioni spezzate, dove la protagonista si aggira con fare quasi da folletto. Un mondo, quello di questa meravigliosa e geniale attrice e autrice, che ci auguriamo il pubblico italiano possa avere nuovamente occasione di incontrare.

Ombre nel bosco

20.10.14 ,
Accademia di Romania Sala mostre 29 giugno 2014, teatROmania
 Ombre nel bosco – prima romana – spettacolo per famiglie
liberamente ispirato alle fiabe dell’Europa Orientale
di e con Tazio Torrini, burattini realizzati da Umberto Fabi e i bambini dell'Atelier della fiaba, immagini e regia Letteria Giuffrè, produzione Telluris Associati
C’era una volta come mai più dopo … e se così non fosse stato non saremmo qui a raccontarlo, una fiaba è una storia che nel tempo ha perso i riferimenti a luoghi, fatti e persone particolari e diventa un racconto senza tempo e senza luogo, dove quello che rimane è il “succo” degli eventi originari. Questo spettacolo è tratto da un universo fiabesco molto antico, racconta un percorso di iniziazione alla vita reso possibile dalla scoperta del potere arcaico dell’intuito. L’intuito, l’istinto, ciò che serve per strappare la verità alle cose, per essere custodi del fuoco creativo e avere una conoscenza intima dei cicli vita, morte, e rinascita della natura.
Nate in epoca preistorica, in contesti magici e rituali legati ai riti di passaggio dall’infanzia alla vita autonoma di un “adulto”, le fiabe continuano a conservare tutt’oggi questo ruolo iniziatico per i bambini, nonostante l’allontanamento progressivo della società moderna da quell’universo tradizionale che le aveva generate, custodite e trasmesse. È vero, le fiabe circolano da alcuni secoli in forma cartacea, come tanti altri libri stampati, e da alcuni anni in ambienti “virtuali” come internet; eppure, a differenza di altri testi che vengono letti per sé, in silenzio, le fiabe di oggi continuano ad essere narrate a voce, soprattutto ai bambini. Così, il carattere orale delle fiabe viene conservato anche in una società come quella contemporanea, culturalmente dominata dai mezzi di comunicazione di massa. Le fiabe rappresentano così uno dei filoni della tradizione popolare sopravvissuti alla massificazione e all’omologazione della modernità recente. Nella cultura dell’Europa orientale, in particolare, il folclore ha continuato ad avere un peso notevole fino ai nostri giorni. Inoltre, la vicinanza geografica dei popoli medio-orientali (arabi, persiani ecc.) ha fatto sì che il folclore dell’Europa orientale costituisse un ponte culturale, una mediazione tra l’Occidente e l’Asia. Così, le fiabe e le favole, i racconti mitici e le epopee storiche, i canti e i rituali hanno rappresentato per secoli non solo una consolazione e un rifugio davanti alle vicende storiche sfavorevoli, ma anche un patrimonio culturale e spirituale fondamentale per l’identità e per l’esistenza storica dei popoli europei.
Ombre nel Bosco spettacolo per un attore-capocomico (Tazio Torrini) e quattro burattini che si avvicenderanno nella narrazione di una fiaba esotica, intrisa di mistero, magia e buio, per imparare a vincere le paure dell'inconscio e dominare le forze misteriose. Uno spettacolo originale e poetico per la scarna semplicità dei mezzi e le inquietanti scenografie proiettate.

Giovinezza senza vecchiezza e vita senza morte

20.10.14 ,
Accademia di Romania 27 giugno 2014, teatROmania festival
 Giovinezza senza vecchiezza e vita senza morte – prima assoluta
con Vlad Scolari e Alice Protto, musiche dal vivo di Federico Branca Bonelli, testo e regia di Vlad Scolari, produzione Wasabi, Milano
in collaborazione con festival teatROmania_emersioni sceniche
Un feto che non vuole nascere, che non vuole venire al mondo senza prima sapere il perché. Un bel principe alla ricerca dell’ immortalità, dell’ oblio esistenziale, del perenne e poi sconfitto dalla necessità indomabile del ricordo, dall’ insopportabilità del privilegio conquistato.
Una fiaba unica della cultura romena, presentata qui nella forma di un primo studio - un reading con musica e voci tale da consentirci di esplorare il racconto, di comprenderne il senso e di immergerci in un nuovo immaginario fantastico. Così Wasabi continua il suo viaggio in quello spazio di mediazione culturale tra Oriente e Occidente che è la cultura romena, con una produzione in collaborazione col Festival.

La favola di un’altra giovinezza

20.10.14 ,
Accademia di Romania 27 giugno 2014, teatROmania festival
La favola di un’altra giovinezza – prima romana
Liberamente ispirato a “Un’altra giovinezza” di Mircea Eliade
Spettacolo vincitore del Premio Kilowatt Festival Visionari 2013
di e con Eliana Cantone, drammaturgia Giordano Amato, musica dal vivo Elisa Fighera, produzione Il Mutamento Zona Castalia, in collaborazione con Salone Internazionale del Libro Off, Circoscrizione 7, Circuito Teatrale del Piemonte
La favola di un’altra giovinezza propone un intreccio tra letteratura, filosofia e teatro a partire dal romanzo di Mircea Eliade “Un’altra giovinezza”, il mito dell’eterno ritorno e l’occasione di una seconda possibilità.
La storia narra le esperienze della protagonista italo-rumena Maria Piarulli, figlia di immigrati italiani in Romania alla fine dell’800. All’età di 65 anni Maria viene colpita da un fulmine che, anziché ucciderla, le dona una nuova possibilità, una seconda giovinezza. Si tratta un viaggio onirico, sospeso e sottile, verso la ricerca e la possibile scoperta della propria essenza. Una fiaba dell’eterno ritorno alla rovescia, epica e metafisica, dalla struttura circolare; una riflessione sul tempo e sull'eternità.
Lo spettacolo è arricchito da giochi e virtuosismi polifonici e linguistici, dall’originale musica di archi resa dal vivo, elementi che lo rendono a tratti surreale, dove le tematiche più astratte, dalla metempsicosi all’esoterismo indiano, all’eterna giovinezza, incontrano i temi dell’immigrazione e dell’integrazione culturale.

Enrico IV (ma forse no)

18.10.14
Teatro Argot 7 OTTOBRE 2014 Arte e Spettacolo Domovoj
 in collaborazione con Teatro Argot Studio
ENRICO IV (ma forse no)
da Luigi Pirandello
drammaturgia e regia Matteo Tarasco
con Sidy Diop, Federico Le Pera, Tiziano Panici, Brenno Placido
spazio scenico e luci Matteo Tarasco
costumi Chiara Aversano
assistente alla regia Katia di Carlo
foto di scena Pino Le Pera
comunicazione Danilo Chiarello
produzione esecutiva Marilia Chimenti
Enrico IV (ma forse no) è un excursus drammaturgico all’interno di uno dei capolavori del novecento, Enrico IV di Luigi Pirandello. Immaginiamo di raccontare la famosa storia dell’uomo che si crede Re Enrico IV in seguito ad una caduta da cavallo durante una festa in maschera, dal punto di vista dei finti consiglieri segreti, Arialdo, Ordulfo e Landolfo.
La nostra storia si svolge nel presente e si ambienta nel garage della grande villa dove vive l’uomo che si crede Enrico IV. In una sorta di thriller grottesco si dipanerà un gioco delle parti ove nulla è come appare.

The Club

15.10.14
Teatro Furio Camillo 11 ottobre 2014
THE CLUB
drammaturgia e regia
Paolo Alessandri
con
Emma Aquino
Giulia Balbi
Alessio Binetti
Alberto Falcioni
Pierluigi Indellicati
Filippo Mantoni
Nicolò Matricardi
Jordi Montenegro
Michele Nardi
Beatrice Pellegrino
Donatello Tagliente
Maria Teresa Taratufolo
costumi
MONICA RAPONI
selezione musicale
MAURIZIO ‘OLMO’ GIUCA
“…Si avvertono i Signori Soci del CLUB che la Nuova Amministrazione porterà con sè una ventata d’aria altamente innovativa. I Vecchi Soci del CLUB sono invitati pertanto, vivamente, ad aderire alla Nuova Linea del CLUB, o a riconsegnare la propria Tessera. Sarà premura della Nuova Amministrazione del CLUB assicurarsi, con ogni mezzo, che tutti i Soci aderiscano pertanto alle Linee Guida della NUOVA AMMINISTRAZIONE.
PENA L’ESTINZIONE DEL SOCIO INADEMPIENTE“

Dora, la femme pleure de Picasso

15.10.14
Teatro Tordinona 9 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione DORA, LA FEMME PLEURE DE PICASSO di e con Luisa Sanfilippo musiche di Agustin Barrios elementi scenici e regia di Vincenzo Sanfilippo Dora Maar ha saputo trasformare la propria enigmatica sofferenza esistenziale in un evento positivo, come momento catartico che l’ha liberata dalle emozioni negative. Dora, ormai anziana, immersa in un ritiro volontario, mostra un ritratto di donna piangente che Picasso dipinse ispirato al suo volto. Ciò diventa pretesto per delle riflessioni umoristiche; ma anche per ricordare qualche evento importante della sua vita, o le afflizioni deliranti dopo la fine della relazione con Picasso.

Trecce

15.10.14
Teatro Tordinona 9 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione TRECCE di Carlotta Piraino con Marta Nuti e Diego Valentino Venditti. Costumi di Valentina Cardinali e Serena Furiassi. Un lampo, una confessione, una seduta terapeutica, uno specchio. ll luogo è un parrucchiere, un luogo “da donne” pieno di riviste femminili, un luogo frivolo, ma anche ultima tappa di una crisi, in cui si decide di dare un “taglio” partendo dai capelli. Una giovane donna che non sa dove mettersi e un parrucchiere simpatico ma molto saggio, si incontrano.

Tra un corto e l'altro

15.10.14
Teatro Tordinona 9 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione TRA UN CORTO E L’ALTRO di e con Giancarlo Gori L’attore moderno deve proprio sapere tutto! Conoscere la storia, la letteratura, la poesia, la psicologia, il ballo, il mimo e la musica. Essere preparato sui vari metodi di recitazione: da Stanislavkij a Brecht, da Grotowskj a Costa Giovangigli. Eppoi, deve conoscere la storia del teatro, gli autori, i personaggi…Ma quando va in scena deve sapere a memoria soprattutto…la parte!

Cenerompilà

15.10.14
Teatro Tordinona 9 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione CENEROMPILA’ di Carlangelo Scillama’ con Patrizia Casagrande e Andrea Rettagliati, regia Alessandro Iori . Due autori-attori in cerca di ispirazione per una commedia da presentare al loro impresario decidono di rivedere in modo originale la favola di Cenerentola.

Nostos

14.10.14 ,


Roma 15 Ottobre 2013
“Nostos”
Con
Nicola Alesini: sassofoni,
Francesco Canturi: batteria
Mauro Tiberi: contrabbasso e voce
Nostos ovvero “ritorno” per tre musicisti che ha dato vita a due concerti documentati in un CD per Helikonia. Tiberi, Canturi e Alesini si conoscono da oltre vent’anni e in occasioni diverse hanno collaborato insieme. Dopo un lungo periodo di crescita solistica che ha separato le loro strade e cambiato come è normale loro stessi, la loro vita e la loro musica, si ritrovano, “ritornano” a suonare insieme con una nuova maturità . Da questo ritorno scaturisce una musica fatta di ritmi e melodie al confine fra jazz, suoni mediterranei, echi bizantini e ancora più orientali.

link: www.maurotiberi.com

Il Puparo

14.10.14
Teatro Tordinona 5 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione IL PUPARO di e con Luciano Bottaro. Regia Marco Piilucci. Un uomo apparentemente solo, racconta una storia; circondato da piccoli personaggi che lui stesso ha creato e che lo hanno commosso, rallegrato, ferito, spesso tradito ma il più delle volte reso orgoglioso. L’uomo però nasconde un terribile segreto…un dolore che da sempre lo accompagna e che farà parte di lui e delle sue creature per sempre.

Un Singapore Sling

14.10.14
Teatro Tordinona 7 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione UN SINGAPORE SLING di Renato Giordano con Franco Oppini e Renato Giordano regia Renato Giordano e Franco Oppini aiuto regista e coordinamento tecnico Lidia Cheresharova A Singapore ha base il cartello che controlla buona parte delle calcio scommesse manipolate. Ed a Singapore in un karaoke bar si incontrano due tipi che hanno appena truccato delle partite internazionali. Italiani di origine, si chiamano tra di loro solo con soprannome: il Coccodrillo e Gipsy. Sorseggiano dei Singapore Sling, il famoso cocktail inventato nella città asiatica dal barman del mitico Hotel Raffles, e si divertono a cantare al karaoke mentre dall’altra parte del mondo, in Europa si stanno giocando le partite che loro hanno taroccato, e che finiranno con l’over previsto. E si lasceranno soddisfatti intonando la famosa canzone dei Nuovi Angeli: Singapore, vado a Singapore, vi saluto belle signore… Commedia molto divertente che comunque denuncia la piaga del calcio scommesse. Dopo gli scandali italiani delle inchieste di Cremona e di Bari sembrava che per un po’ almeno il fenomeno avesse avuto uno stop e invece sono arrivate subito le notizie delle partite aggiustate ai mondiali in Brasile e quelle dell’Europa League appena iniziata. Perché come ha dichiarato un personaggio, ora in prigione, responsabile di molte truffe, “dove c’è scommessa ci può essere manipolazione”. E noi tifiamo!

Ehi Rudolf!

14.10.14
Teatro Tordinona 5 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione EHI RUDOLF! Di e con Giovanni Leuratti Pupo dei fratelli Mauceri Vaccaro di Siracusa Regia Marco Piilucci Due voci. La prima, ingenua, surreale, folle, onirica, alla ricerca di una relazione empatica con una sorta di “amico immaginario”, “Rudolf” appunto (un sé perduto o desiderato?), la seconda, realistica, immersa nel quotidiano, razionalmente delusa dalla mancanza di stimoli degli ambienti/individui “convenzionali”. Entrambe le “voci” sforano, per così dire, a tratti nel campo l’una dell’altra poiché, di fatto trattasi di un unico essere, in continua metamorfosi. Da qui la necessità del personaggio di relazionarsi con sé stesso e con gli altri senza mentire, senza posizionarsi in vani stereotipi, anche ammettendo, talvolta con più o meno goffi approcci poetici, la propria debolezza di fronte al fluttuare degli eventi…

Uccidi ciò che ami

14.10.14
Teatro Tordinona 5 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione UCCIDI CIO’ CHE AMI di Nino Musicò con Nino Musicò e Paola Giglio Una ferita narcisistica non sicura, può lentamente rimarginarsi ma può anche pprdure un’nfezione purulenta che si propaga nella mente e nel corpo di chi siè scelto di amare. Il femminicidio è l’ultima fase di un “processo” delirante che domina chi percepisce l’abbandono come atto di morte. Ed è la morte l’unica giusta punizione che si può infliggere a chi si è opposto a quello strano amore…

A me resta la speranza

14.10.14
Teatro Tordinona 5 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione A ME RESTA LA SPERANZA di Virginia Barrett con Marcia Sedoc e Amedeo De Paolis Musiche originali di Maurizio Indelicato e Marco Guccione Partecipazione straordinaria del Gospel Choir “Big Soul Mama” diretto dal M° Roberto Del Monte Il drammatico racconto del viaggio di una donna africana imbarcatasi su di una “carretta del mare” sulle coste libiche alla volta di Lampedusa, con la speranza di cambiare la propria vita e assicurare un futuro migliore ai figli…il naufragio…l’accoglienza…il tragico epilogo.

La tentazione di Ilde

14.10.14
Teatro Tordinona 5 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione LA TENTAZIONE DI ILDE di Alessandro Iori con Debora Zingarello, Natalia Simonova, Elisabetta Raoli, Cecile Papillon. Ilde è una brava ragazza ed il Bene ne va molto fiero, ma arriva il Male e, servendosi di Lena, tenta d’indurla in tentazione.

Lampidusa

14.10.14
Teatro Tordinona 5 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione LAMPIDUSA di e con Antonio Tramontano. “Lampedusa e Lampione fanno parte della placca continentale africana e si sono sollevate due milioni di anni fa, mentre Linosa è di origine vulcanica…ma sempre vulcano africano è…e certo! Sempre sullo zoccolo africano sta” E tutti scoppiavano a ridere.

Ninna nanna

13.10.14
Teatro Tordinona 7 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione NINNA NANNA di Tim Beauberg (sezione internazionale) con Mara Benedetti regia di Alex Franchini Una ragazza, forse autistica, è in Alaska sposata ad un uomo che le ha fatto conoscere amore, tenerezza e le ha mostrato i legami con la natura e gli animali. In una grande e terribile giornata si trova ad affrontare dilemmi fondamentali della vita, che lei risolve con una imprevedibile decisione. Il testo fa rivivere il gelido panorama del Nord rivelandone l’incredibile calore, le verità semplici e fondamentali per vivere.

La scala nascosta

13.10.14
Teatro Tordinona 7 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione LA SCALA NACOSTA di Massimiliano Perrotta con Roberto Pensa, Natalia Simonova e Marco Castelli (voce) musica Emanuele Senzacqua Una donna e un idraulico alle prese con uno strano lavandino…

Encontros com pessoa

13.10.14
Teatro Tordinona 7 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione ENCOTROS COM PESSOA di Salvatore Scirè con Pierpaolo Di Giacomo, Martina Rizzi e Adolfo Bianchi Whites Questo particolarissimo corto vuole illustrare la figura del grande poeta portoghese Fernando Pessoa, cercando di spiegare teatralmente il suo credo poetico. L’Autore propone così al pubblico un modo veramente originale per capire cosa sono gli eteronimi di Pessoa. La pièce vuole anche essere un omaggio alla cultura portoghese e alla città di Lisbona, tanto cara all’Autore.

Hotel Champagne

13.10.14
Teatro Tordinona 7 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
HOTEL CHAMPAGNE
di Lucio Castagneri con Paolo Di Gialluca, Giulia Pomarici, Giacomo Di Biasio regia di Giacomo Di Biasio. L’incontro tra lui e lei sconosciuti in un anonimo ristorante. Un ambiguo cameriere che portando a lei una bottiglia di champagne offerta dallo sconosciuto vi aggiunge una misteriosa rosa. Un amore improvviso e travolgente che include il cameriere in quello che potrebbe essere uno strano gioco.

Schegge D'Autore 2014

11.10.14 ,
Schegge D'Autore 2014

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Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
Roma 30 settembre 2014 teatro Tordinona
La XIV edizione di ''Schegge d'autore'' prosegue con la terza parte, dal 6 all'8 ottobre, oltre alla commedia fuori concorso ''Un Singapore Sling'' di Renato Giordano e Franco Oppini, andrà in scena il corto ''Encontros con Pessoa'' del commediografo, fotografo e giornalista Salvatore Scirè, in omaggio alla figura del grande poeta portoghese . Dedicato all¿orsa Daniza, sfortunata protagonista del recente e discusso incidente avvenuto in Trentino, sarà il corto ''Ninna Nanna'' di Tim Beauberg, un monologo che racconta la storia di una ragazza in Alaska e il suo rapporto con gli animali e la natura. Infine due storie che indagano il rapporto di coppia: ''Hotel Champagne'', di Lucio Castagneri e ''La scala nascosta'' di Massimiliano Perrotta..

Hamlet

9.10.14
Teatro Argentina 26 Settembre 2014
 HAMLET
un progetto di Andrea Baracco, Biancofango, Luca Brinchi e Roberta Zanardo (Santasangre)
regia Andrea Baracco
dramaturgia Francesca Macrì
impianto scenico, disegno luci, costumi Luca Brinchi e Roberta Zanardo
progetto video Luca Brinchi, Roberta Zanardo, Daniele Spanò
collaborazione al disegno luci Javier delle Monache
collaborazione ai costumi Marta Genovese
direzione tecnica Javier delle Monache
direzione di produzione Alessia Esposito
personaggi e interpreti
Amleto – Lino Musella | Gertrude – Eva Cambiale
Claudio – Paolo Mazzarelli | Orazio, Guilderstern – Michele Sinisi
Polonio, Prete, Osric – Andrea Trapani | Laerte, Rosencrantz, Attore – Woody Neri
Ofelia – Livia Castiglioni | Spettro – Gabriele Lavia (in audio e video)
produzione Teatro di Roma, Romaeuropa Festival, 369gradi
una co-produzione Festival Internacional de Teatro Clásico de Almagro
in collaborazione con Tfddal – Teatro Franco Parenti, La Corte Ospitale, AT CL Associazione Teatrale tra i Comuni del Lazio, Kollatino Underground
con il sostegno di Carrozzerie|n.o.t, Claudio Angelini (Città di Ebla), Link Academy
Amleto torna sulla scena come non ce lo aspetteremmo, in uno spettacolo che di questo personaggio dai mille volti offre una decifrazione contemporanea, per la regia di Andrea Baracco, con Biancofango e le scenografie multimediali di Luca Brinchi e Roberta Zanardo. Creata da William Shakespeare tra il 1598 e il 1602, “The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark” è una icona del teatro mondiale. Il motivo probabilmente risiede nel fatto che rompendo una aurea regola del teatro classico secondo cui il dramma è centrato sulla azione, Shakespeare sposta il peso della drammaturgia sul personaggio principale, il pallido principe danese. Così, in poco più di quattro secoli, Amleto è divenuto un caleidoscopio, da eroe a inetto, da fine intellettuale a cronico indeciso, dubbioso, oppure malinconico, perfino affetto dal complesso di Edipo, secondo una lettura psicanalitica: interpretazioni queste che nel tempo si sono stratificate sul testo restando ancorate all’epoca in cui hanno visto la luce. Regista con all’attivo spettacoli di autori classici e contemporanei, in particolare britannici, come nel suo precedente “Giulio Cesare” Baracco rimaneggia la drammaturgia con Francesca Macrì dei Biancofango in uno sforzo che vuole superare la parola, scrostare le sedimentazioni, restituire la complessità dell’opera. Un “Hamlet” in bilico e sul punto di cadere, come «l’uomo di oggi fragile e compromesso, che si trova costantemente a ruzzolare a terra inciampando nelle trappole che qualcuno ha depositato». Dieci personaggi, i principali della tragedia di Shakespeare che ne conta una trentina, prenderanno vita dentro la scenografia curata da Zanardo e Brinchi del collettivo Santasangre, fatta di schermi a varie dimensioni, con proiezioni e video talvolta sovrapposti, per rendere attraverso un segno minimalista la cifra liquida, ambigua, sfuggente di Amleto.

The d’autore – La mia casa è poesia

9.10.14 ,
Casa di C.R. Avigliana 19 settembre 2014
The d’autore – La mia casa è poesia
Piccola Compagnia della Magnolia (Italia)
Autore raccontato: Dino Campana.
a casa di quattro cittadini aviglianesi 17-19 e 21 / 9
Quattro cittadini volontari per il festival apriranno la loro casa agli spettatori, e naturalmente alla compagnie straniere ospiti del festival. Convivialmente - sorseggiando un tè - si ascolteranno la presentazione e la lettura dei brani di un poeta/autore rappresentativo per ciascuno dei cinque paesi rappresentati al Festival. A seguire, un atelier pratico di scrittura/improvvisazione poetica sullo stile dell'autore proposto. Concluderà l'incontro una conversazione sul tema: TEMPO EFFIMERO: incroci tra teatro e letteratura. Autori: Dino Campana, Wisława Szymborska, Angelica Liddell, Tove Janson, Hugo Claus.
Questa attività rientra nel programma "C.ReS.co. Comunità Creative", ideata da C.ReS.co. Coordinamento nazionale della Scena Contemporanea, di cui Piccola Compagnia della Magnolia è socio promotore.

That's it

9.10.14 ,
Teatro Fassino, Avigliana 20 Settembre 2014
 Sandman (Belgio)
THAT’S IT
Concept, choreography and performance: Sabine Molenaar
Music: Emilian Gatsov
Light design: Filip Timmerman
Dramaturgy: Gina Șerbănescu
Coproduced by: Workspace Brussels
Supported by: 4Culture Association (Bucharest), Ultima Vez, workspacebrussels
(Belgium), Jardin d’Europe, Culture Programme of the European Union, Joji inc
Thanks to: Workspace Brussels, Artpotheek, Festival Cement
Dove finiscono i sogni e inizia la realtà?
In questo suo nuovo assolo di danza, Sabine Molenaar si spinge verso la deriva della realtà, recupera i suoi incubi onirici, trasforma le creature nascoste negli oscuri recessi della mente in un sogno che modifica il corpo, il tempo e lo spazio.
Un ottovolante di memorie che attraversa senza logica paesaggi onirici, storie e immagini. Con i suoi movimenti la danzatrice Molenaar seduce lo spettatore fino a condurlo faccia a faccia con la sua più grande paura: che nulla è come sembra.
Attraverso il “disagio” lo spettatore s’imbatte nello “stato” privo di controllo della danzatrice, arrivando così a scontrarsi con una bruciante domanda: dove finiscono i sogni e inizia la realtà?
Sabine Molenaar (1985, Olanda) si trasferisce ad Amsterdam nel 2003 per studiare Modern Theatre Dance. Nel 2006 lavora con Ann van den Broek per la performance “E19 the way to San José” e più tardi diventa co-fondatrice della compagnia olandese 'Instant Collective'. Nel 2008 torna a Bruxelles e lavora a livello internazionale per più di 2 anni con la compagnia 'Peeping Tom'. Nel 2012 crea il suo primo solo “That's it” con il sostegno della sua nuova compagnia Sandman. Lo spettacolo vince il primo premio all' ACT festival di Bilbao e il premio 'Strongest female talent' nel Theater Aan Zee' di Oostende, Belgio.

Duras mon Amour

8.10.14
Teatro Piccolo Eliseo 8 Ottobre 2014 Chai Teatro presenta
 Anna Clemente Silvera e Vincenzo Bocciarelli
In DURAS MON AMOUR
di Gennaro Colangelo
con Maurizio Palladino nel ruolo di Robert Antelme
Massimiliano Mastroeni e Francesco Tozzi
regia di Maurizio Palladino
La più famosa scrittrice del Novecento francese, Marguerite Duras, è in scena a Roma dall'8 al 12 ottobre al Teatro Piccolo Eliseo “Patroni Griffi”. L’associazione Chai Teatro produce lo spettacolo Duras Mon Amour, drammaturgia originale che ricostruisce gli ultimi mesi di vita della scrittrice. Sullo sfondo di mezzo secolo di storia francese, Duras racconta se stessa, la politica, i mariti, gli amici e il suo ultimo amore, Yann, diventando ella stessa personaggio da romanzo. Tenera e violenta, capace di grande generosità e incontenibili furori, l’autrice de "Il dolore", "L’amante" e tante altre opere di successo, dialoga con i propri fantasmi in un serrato incontro/scontro con gli uomini della sua vita, convinta che la solitudine dell’intellettuale sia la condizione della sua libertà creativa ma anche il duro prezzo da pagare al pubblico e al sistema mediatico famelico e invasivo, portato a divorare i propri idoli. La lotta contro le ingiustizie sociali e la capacità di battersi per preservare le proprie idee, caratterizzano l’ultima fase di una donna che mantiene la sua lucidità e il suo disprezzo per i mediocri fino alla fine.
Nelle note di regia di India Song, Marguerite Duras ha scritto che il lavoro “si costruirà a partire dal suono, poi dalla luce”. Così avviene per Duras Mon Amour, dove elementi elusivi ed allusivi si combinano e si confondono, inquadrando i quadri scenici come tranches de vie degli ultimi mesi di vita della grande scrittrice francese. Nell'appartamento parigino al n. 5 di Rue Saint-Benoit, divenuto negli anni sempre più claustrale, si sviluppa una dialettica notturna frutto di una tortura reciproca, attraverso la lenta discesa agli inferi di due sopravvissuti, in cui il testo dialogo col Cielo mentre la scrittura scenica commercia con l'Inferno. Al centro del gioco si colloca una figura femminile infelice e vampiresca, adorata da schiere di lettori in tutto il mondo, ma ancora oscillante tra il desiderio di successo e l'indifferenza verso la vita, in equilibrio tra un passato ancora denso di misteri o ambiguità e un presente in cui respinge e insieme ricerca l'attenzione di tutti. Non pretendiamo che la donna al centro del dramma sia la vera Duras, non esigiamo che venga riconosciuta come la nostra Duras, ma se questo nome famoso include le interpretazioni e i significati che un grande amore ingloba nel suo orizzonte di senso, allora la protagonista in qualche misura è comunque Duras. Eternamente in bilico tra verità e menzogna e quindi perfettamente adeguata al teatro: strumento ineffabile di illusione, menzogna che dice sempre la verità.
info: www.chaiteatro.it

Sette minuti

6.10.14
Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
 SETTE MINUTI
 di Marco Piilucci con: Diletta Magnoni, Maximiliana Piotrowska, Valentina Cropanise, Luna Maiello, Maria Simoni, Federica Carlini, Giulia Masotti, Serenella Angelini, Simone Amato, regia Stefano Villani.
Sette minuti sono un tempo necessario per riflettere sulla propria vita i propri errori, le inutili vittorie. Sette minuti e tutto finisce. Sette minuti; nessuno avrebbe voluto tutto questo ma la vita va vissuta contromano per essere vissuta in pieno e senza rimpianti.

L'ultimo atto

6.10.14
Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
L’ULTIMO ATTO
di Daniele Scarpati interpretazione e regia di Luca Di Gennaro.
 Il protagonista è un giovane ragazzo senza nome che, nel tentativo disperato di reagire a un lutto inaspettato e devastante, cerca conforto e distrazione nel sesso virtuale e nelle tresche da chat. il web gli appare come una città incantata e piena di vita, che però, ai suoi margini, nasconde periferie degradate e piene di insidie. Un’inarrestabile spirale di violenza e squallore umano. Una caduta rapida e dolorosa verso il più nero e folle dei baratri.

Tutto ciò che non è amore

6.10.14
Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
 TUTTO CIÒ CHE NON È AMORE
di Sara Corelli con Pierfrancesco Perrucci
Matteo ha 22 anni, è un ragazzo apparentemente normale ma racchiude in se un profondo dramma che lo tormenta da quando era bambino. E’ in un carcere psichiatrico con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata e a causa della visita a sorpresa della madre, che non vede da due anni, è costretto a rivivere tutti quegli episodi della sua vita che lo hanno portato al compimento di quel folle gesto. Un colpevole “innocente”, un eterno fanciullo diventato adulto troppo presto nonché vittima e carnefice di un amore sbagliato.

Il giorno che cannibalizzato Eric Emmanuel Schmitt

6.10.14
Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
IL GIORNO CHE HO CANNIBALIZZATO ERIC EMMANUEL SCHMITT di Anna Cantagallo con: Alberto Caccialupi, Massimo Mangia, Daniela Benvenuti, regia Nicola Caccavelli.
Con l’arte si mangia…perfino l’autore! Di questo si è auto accusata l’imputata. A sua discolpa solo banali scuse: era in numerosa compagnia mentre attendeva di incontrare il suo idolo alla fiera del libro, ed è stato lui stesso ad offrirsi in pasto alle sue lettrici. Infatti,come resistere all’invito di quel corpo corpulento dove, incredibilmente, è alloggiata l’anima delicata del grande scrittore Eric-Emmanuel Schmitt?

S C H I F O S I – l’orchestra vuota

2.10.14 ,
Teatro Fassino, Avigliana 17 settembre 2014
 PRIMAVERA D’EUROPA /02
Spettacoli da Finlandia Belgio Italia Polonia Spagna
Bottega Bombardini (Italia)
S C H I F O S I – l’orchestra vuota
dall’opera omnia di David Foster Wallace
con Luca Iervolino incursioni sonore Massimo Cordovani
disegno luci Riccardo Cominotto foto Alessandra Basile
regia Rosario Sparno
“Cerco di dire solo che bisogna stare attenti ad assumere un atteggiamento stereotipato sulla violenza e l’abbrutimento. Anche nel caso delle donne. Che hanno le donne di tanto speciale?”
Un personaggio si muove fra i membri della sua famiglia. Abiti vuoti, radici secche. Le sue radici. L’orchestra che ha creato la musica della sua esistenza.
I nostri Schifosi sono personaggi torbidi, divertenti quanto autenticamente amorali che si confessano attraverso un originale, candido e violento linguaggio quotidiano e che raccontano la loro realtà. Una visione del mondo che con sgomento potremmo scoprire anche nostra. Protagonisti incapaci di “dare” gratuitamente, di donare, terrorizzati dalla verità, che mantengono i rapporti sociali solo perché sai non si sa mai, in fondo…. Approfondendo la vasta opera di David Foster Wallace abbiamo creato uno spettacolo, dove si indaga la possibilità di dire quel che non si può dire perché è amorale: i due temi presi in prestito da Wallace sono: la genitorialità e la violenza sulle donne. Una madre ambiziosa, decisa, disperatamente, a mostrarsi amorevole; un padre frustrato e moribondo che implora una indecente cortesia; un figlio che smette di recitare il ruolo del figlio perchè sa che gli altri sanno che lui sa che gli altri sanno.
Accompagnati dalle “note disturbanti” di Massimo Cordovani, si ascoltano parole che sono delle vere e proprie rivelazioni. I componenti di questa famiglia “normale” raccontano, dissacrandolo, il loro rapporto con gli altri e soprattutto con se stessi.
“La verità ti renderà libero. Ma solo quando avrà finito con te”
Bottega Bombardini nasce nel luglio 2013 dalla collaborazione di due artisti Luca Iervolino (attore) Rosario Sparno (attore, regista, autore) che lavorano insieme dal 2009.
“Schifosi-l’orchestra vuota” è la prima produzione indipendente della compagnia. L'opera di Wallace, ci è sembrata contenere in sé le caratteristiche che intendiamo perseguire con la nostra attività teatrale. Un linguaggio leggero e insieme profondo, un atto di fede nella forza delle storie e nella loro capacità di prendere allo stomaco e raccontare il mondo. Nel teatro che amiamo la ricerca stilistica si concilia con la narrazione: un teatro “popolare” che parli all'umanità contemporanea usando le armi dell'ironia della metafora e della poesia.

Juego y teoría del duende

2.10.14 ,
Giardino delle Donne (Piazza Conte Rosso), Avigliana 19 Settembre 2014
 Cie. Oiseaux Migrants (Spagna/Francia)
JUEGO Y TEORIA DEL DUENDE – F.G. LORCA
di Dolores Lago Azqueta e Mario Tomás López
con Dolores Lago Azqueta
tecnica Mario Tomás López
PRODUZIONE OISEAUX MIGRANTS
Il Duende viene dalla terra, sale attraverso la pianta dei piedi. Penetra e ferisce. E per creare, l’artista deve battersi con lui. “Gioco e teoria del Duende” è una conferenza tenuta da Lorca nel 1934. Conferenza che, grazie alla sensibilità del poeta, diventa una vera e propria teoria sull’ Arte. Ci ricorda l’ importanza del legame alla terra e al sangue. L’artista deve tenersi in equilibrio tra la “cultura vecchissima” e la “creazione in atto” e là, aprirsi completamente, abbandonare la sua pratica, la sua conoscenza, e accogliere la morte per far sì che il Duende giunga e la sua arte sia viva. Il Duende è qualcosa di misterioso che fa lo spirito e la particolarità della Spagna. Ma si può ritrovare dappertutto e tutti sapranno riconoscere, ascoltando questo meraviglioso discorso, il luogo in cui nasce la vera sostanza dell’ Arte. La compagnia Oiseaux Migrants nasce nel 2008 per interrogare la realtà sociale e umana del migrante. La domanda è vasta e solo dopo tre anni si è imposto il desiderio di dare un corpo poetico alle differenti linee di pensiero tracciate. Il primo progetto artistico “3 secondi" è un monologo sull’esilio dei repubblicani spagnoli in Francia. In seguito le energie della compagnia si sono concentrate su un nuovo progetto: immergersi nell’opera di Federico García per trovarvi le radici di un’identità profondamente spagnola, lontana dal folclore ma vicina al popolare, nel senso più nobile del termine. Nasce così un ciclo che comprende l’allestimento di “Amor de Don Perlimplin con Belisa en su jardìn” e tre spettacoli, tre forme leggere create a partire da alcune conferenze che Lorca tenne nell’arco della sua vita: Gioco e teoria del Duende, Importanza storica e artistica del primitivo canto andaluso chiamato cante jondo, Poeta a Nueva York.

ZELDA

2.10.14 ,
Chiesa di S. Croce, Avigliana 19 Settembre 2014
 PRIMAVERA D’EUROPA /02
Spettacoli da Finlandia Belgio Italia Polonia Spagna
Piccola Compagnia della Magnolia (Italia)
ZELDA / Vita e Morte di Zelda Fitzgerald
Creazione 2014 di Piccola Compagnia della Magnolia
Regia e drammaturgia di Giorgia Cerruti e Davide Giglio. Con Giorgia Cerruti
Zelda Sayre Fitzgerald: artista poliedrica, moglie dello scrittore Francis Scott Fitzgerald. Autrice nel 1932 del meraviglioso romanzo autobiografico “Lasciami l'ultimo valzer”. Morì all'età di quarant’otto anni in circostanze oscure nell'incendio dell'ospedale psichiatrico in cui era ricoverata a causa della sua instabilità mentale dovuta ad una grave forma di schizofrenia.
Per i suoi atteggiamenti anticonvenzionali e spregiudicati è stata spesso considerata una sorta di proto-femminista. Zelda e Fitzgerald, uniti da una straziante e struggente storia d’amore, sono stati un'icona della nuova Età del jazz in America e successivamente sono diventati negli anni ’20 un modello per l’Europa, attraversata dalla coppia durante i lunghi ed estenuanti ricoveri di Zelda. Sull'ultimo giaciglio dell’artista, sola e convalescente per congestione d'idee in un letto di un oscuro ospedale psichiatrico della provincia americana, si ripropongono le parole di una Zelda già in attesa della morte otto anni dopo il compagno. E da sotto il lenzuolo vengono estratti come rigurgiti dell'anima i simboli di una vita: un pegno d'amore di Scott, carte, lettere, giornali, fotografie. Con questo lavoro Piccola Compagnia della Magnolia approfondisce ulteriormente la propria ricerca teatrale nella sintesi tra ricerca formale e densità emotiva, affidando alla figura irriducibile di Zelda la metafora di un’inesausta ricerca del sublime. Un lavoro intimo, poetico e vivo, avvolto da un nauseabondo odore di rose rosa Piccola Compagnia della Magnolia compie una rigorosa e appassionata indagine a cavallo tra codici teatrali e ricerca attraverso una prassi scenica che spesso attraversa i classici, in un dialogo aperto e diretto con il pubblico. Il lavoro si concentra su un teatro antinaturalistico ed evocativo; un teatro “popolare”, che si prodighi per arrivare allo spettatore, senza quarta parete, un teatro dove sia sempre l’emozione a veicolare il senso. Il lavoro sulla vocalità, sulla parola insistita e scolpita, sull’espressività della maschera facciale e del gesto, sono elementi fondamentali nel percorso della compagnia che cerca di coniugare ricerca formale e densità emotiva in un delicato equilibrio. Pcm nasce nel 2004 dal desiderio di un gruppo di giovani allievi-attori desiderosi di dare un itinerario comune alle singole esperienze formative. Fin dal principio la Piccola Compagnia della Magnolia ha cercato di caratterizzarsi come un gruppo di lavoro permanente nella convinzione che il Teatro possa realizzarsi
nell’ambito di una Troupe. Pertanto, la Piccola Compagnia della Magnolia è un’impresa “a conduzione familiare” in cui tutte le attività – artistiche, tecniche, organizzative, amministrative – sono gestite dagli artisti della compagnia. Attualmente Pcm ha la propria dimora presso il Teatro Comunale di Avigliana (To), all’interno del progetto di residenza stanziale Teatro Abitato. Qui la compagnia crea i propri spettacoli e organizza durante l’anno un festival europeo di teatro contemporaneo, una stagione invernale, un campus estivo di alta formazione per attori. PCM distribuisce i propri spettacoli in Italia e all’estero, in lingua italiana e francese.
 
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