Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica
Teatro Biblioteca Quarticciolo 1 Novembre 2013 “Piccola Antigone e cara Medea di Antonio Tarantino, con Teresa Ludovico e Vito Carbonara regia Teresa Ludovico. Teatro Kismet OperA. Luci di Vincent Longuemare. Con questi due testi Antonio Tarantino riporta i miti nella nostra storia recente, nei sobborghi di città degradate o distrutte dalla guerra. Il risultato è un viaggio in quella modernità che ci abita, ci lacera e ci pone tante domande. Una per tutte: l’altro. Le protagoniste di queste storie vomitano parole feroci e banali per sfuggire, spesso, al dolore di un vivere quotidiano che le stringe in una morsa inesorabile e le paralizza. “Piccola Antigone” è la storia di una prostituta che incontra un cliente che si svelerà essere poi Edipo, suo padre. In “Cara Medea”, la protagonista è un’ex deportata, rinchiusa in un lager dopo aver ucciso i figli, che percorre un’Europa post bellica per raggiungere il suo Giasone a Pola.
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