SHORT THEATRE 10

24.9.15 ,
SHORT THEATRE 10 

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#Nostalgia di futuro
Roma 3 > 13 settembre 2015 | La Pelanda; Teatro India; Biblioteca Vallicelliana Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città, Short Theatre 10, ideato e organizzato da AREA06 con la direzione artistica di Fabrizio Arcuri, è realizzato con il sostegno del MiBACT e di Roma Capitale, in collaborazione con La Pelanda - Centro di produzione culturale, Factory, Zètema Progetto Cultura, Teatro di Roma e SIAE ed è inserito nel cartellone dell'Estate Romana 2015. Il festival multidisciplinare Short Theatre ogni anno costruisce e ricompone una vera e propria "comunità teatrale" (di spettatori, operatori e artisti), accogliendola negli spazi de la Pelanda - centro di produzione culturale all'interno del MACRO – sede centrale del festival e, domenica 13 settembre, anche al Teatro India e alla Biblioteca Vallicelliana, per due eventi specifici. Quest'anno Short Theatre tocca il traguardo dei dieci anni scegliendo il sottotitolo - "NOSTALGIA DI FUTURO"- che richiama l'anniversario e un primo cammino compiuto. Il programma risponde alle questioni poste dal sottotitolo, in coerenza con i progetti ospiti, gli incontri, il cinema, i laboratori aperti al pubblico e le performance non solo teatrali - dove lo spettatore diventa performer a sua volta - in un gioco di rimandi e di doppi, in cui un set o un racconto particolare vengono invasi dal reale. La direzione artistica di Short Theatre, da dieci anni a cura di Fabrizio Arcuri, nasce da un collettivo di persone che per prime si pongono le questioni messe al centro del festival. < Il sottotitolo dell’edizione 2015 di Short Theatre è NOSTALGIA DI FUTURO, una condizione e una sensazione per descrivere un paesaggio, e raccontare un orizzonte impossibile. Questa è l’era geologica in cui l’uomo sembra essere primo e unico motore di ogni cosa, tranne, forse, che del proprio futuro. Dieci anni fa abbiamo provato a immaginare come ci sarebbe piaciuto essere oggi. Adesso continuiamo a immaginare come ci piacerebbe essere, oggi >. Il festival non vuole rappresentare una generazione o delle tendenze, ma cerca di cogliere suggestioni e di descrivere un'idea del "fare teatro", offrendo possibilità di sguardo su nuove frontiere, da conquistare o scoprire. Per questo l'offerta cerca di essere più varia e internazionale possibile, seguendo i linguaggi più diversi del contemporaneo, presentando spettacoli in prima nazionale, approfondendo con gli incontri a tema o attraverso gli sguardi critici più diversi. “Dieci anni sono un traguardo inaspettato – conclude il direttore artistico Fabrizio Arcuri - e l'attenzione delle istituzioni in questi anni di continui e costanti cambiamenti ci danno la forza e la motivazione per continuare a inventare, trasformare e accogliere il fertile panorama creativo italiano e internazionale che arricchisce le scene e i linguaggi più diversi, che trova sempre nuovi modelli di confronto con la realtà”. Molte le presenze internazionali, i progetti speciali e i gruppi italiani.

http://www.shorttheatre.org/

Miracoli

24.9.15
Teatro Tordinona Sabato 19 settembre ore 21.00 Domenica 20 settembre ore 18.00
Miracoli
 Le vicende e le traiettorie esistenziali di “Miracoli” nascono dalla umana, e pur tuttavia assurda, idea che possa essere qualcuno, o qualcosa, a sgravarci dai fardelli della quotidianità e dai fantasmi che coltiviamo nell’animo.
Salvo poi scoprire che il mondo a cui quell’idea ci introduce è un concentrato di inimmaginabile sofferenza e di continue, sanguinose, cadute. E di ricadute, per usare un termine clinico così drammaticamente comune a tante storie di dipendenza.

“Miracoli!” è il prodotto di un intenso laboratorio a cui hanno partecipato, sotto la supervisione degli ideatori del progetto denominato “Fuori dal Giro”, i giovani ospiti della Comunità di recupero per tossicodipendenti AIVA di Nettuno (Roma).
Ciò che vi si rappresenta è, pertanto, ispirato alle narrazioni autobiografiche emerse in seno al Laboratorio e che hanno poi costituito il motore degli esercizi teatrali veri e propri.
Si tratta di storie che decisamente inducono a ripensare al concetto della “realtà che supera la finzione”. In cui i ricordi portano a infanzie di stenti e paure, a rapporti regolati solo dall’opportunismo o dalla disperazione, a luoghi angusti dove ci si sente soli, poveri, reietti. In cui l’abuso di sostanze e la dipendenza – intesa come perdita della capacità di scegliere e di desiderare – sono alla base di eventi eccezionali e memorabili (ergo, straordinariamente teatrali), ma che chiunque, se potesse, farebbe a meno di vivere.
Ciascuno le ha raccontate – e ascoltate - ridendo e piangendo, emozionandosi e certe volte provando a “scappare”, perché magari dilaniati dal dolore che si sprigiona quando si va a toccare certe cicatrici, o più banalmente perché le cose intime è complicato condividerle, e le si regala agli altri solo a prezzo di pudore e imbarazzi. Ma poi quelle vicende sono diventate patrimonio di un gruppo, che ha voluto (divertendosi!) romanzarle e adattarle al linguaggio teatrale. Che le ha portate, diremmo “alle estreme conseguenze” spettacolari, rendendo quindi certi contenuti finalmente filtrabili/trattabili attraverso i più vari registri: il grottesco, il tragico, il comico. Per poi, alla fine, ripescare nella memoria, come naturale contrappunto al dolore, anche fugaci momenti di gioia, concreti segnali di speranza, importanti progetti di rinascita.
È in questo senso che crediamo che il teatro possa ritenersi davvero terapeutico. Non perché guarisca malattie o azzeri debolezze e limiti. Non perché ci metta al sicuro da nuove rovinose cadute. Ma perché quelle cadute può insegnarci a guardarle negli occhi e a non viverle come inesorabili fallimenti, bensì come la parte di un tutto, la vita, che improvvisamente può stupirci con la bellezza e la poesia, a patto che si sia abbastanza lucidi da non lasciarsele scappare.

SCOTCH im-BALLATI vivi

17.9.15 ,
SCOTCH im-BALLATI vivi
Spettacolo multidisciplinare ideato da Marina Michetti
Coreografia: Froz e Bandits crew
Regia: Alessio Tagliento e Walter Leonardi

Abator

16.9.15
TEATROMANIA emersioni sceniche, Accademia di Romania,
Villa Borghese, Roma 28 giugno 2015
ABATOR
(Mattatoio) – prima italiana
di Marco Di Stefano, regia Mădălina Țurcanu, con Olimpia Mălai e Liliana Tofan, produzione Dot Spot Media, Bucarest – In romeno con sopratitoli in italiano Abator è un’investigazione dei tempi in cui viviamo, dei valori morali e dei limiti della dignità umana di questo nostro presente. Il tema proposto dalla pièce parte da una realtà inquietante. Spinti dalla povertà, sempre più europei offrono in vendita parti del proprio corpo, uno o anche più organi: un rene, un pezzo di fegato, la cornea, il midollo. Nella visione del drammaturgo Marco di Stefano, questo fatto è una forma di prostituzione estrema. Abator non è un manifesto anticapitalista bensì un’interrogazione sul corpo umano spogliato da qualsiasi sacralità, un’indagine sui bisogni, materiali o non, che portano a scelte estreme. Il ritmo svelto, quasi cinematografico dello spettacolo cattura l’attenzione del pubblico di ogni età: in fondo, è una fetta di vita della storia di due donne.

Ultimul Lepros

16.9.15
TEATROMANIA emersioni sceniche, Accademia di Romania,
Villa Borghese, Roma 28 giugno 2015
ULTIMUL LEPROS
(L’ultimo lebbroso) – prima italiana
da un’idea di Vlad Zografi, con Vlad Chico, drammaturgia e regia Radu Botar, scenografia Adrian Ganea, musiche Blue Sound, produzione Teatrul de Nord Satu MareIl futuro suona bene! O no?… Non è un manifesto politico o uno slogan pubblicitario per l’ultima offerta promozionale televisiva. Nel futuro non ci saranno più malattie, la speranza di vita raggiungerà 115 anni, e tutte le persone per strada saranno sorridenti … fintantoché ci saranno sufficienti quantità di Prozac per tutti. E noi, chi siamo e dove andiamo? Stiamo progredendo o ci dirigiamo verso l’auto sterminio? Se la seconda possibilità è quella corretta, possiamo fare ancora qualcosa per questo treno che sta correndo alla velocità massima? Cos’è la “società”? Una forma di organizzazione necessaria dell’umanità, o un organismo che respinge ogni individuo incapace di adattarsi ai suoi rigori. Sono solo alcune delle domande alle quali questo spettacolo-manifesto cerca di fornire una risposta.

Giuseppe Picone e i grandi della danza

15.9.15 ,
Villa Doria Pamphilj 31 luglio 2015
GALA INTERNAZIONALE “GIUSEPPE PICONE E I GRANDI DELLA DANZA ”
In questo momento storico ci appare particolarmente fragile la situazione della DANZA CLASSICA che sempre meno viene rappresentata e che, a nostro avviso, ha bisogno di essere tutelata per non sparire definitivamente dai palcoscenici italiani. Nel cartellone 2015 la danza classica viene rappresentata dal Gala “Giuseppe Picone e i grandi della danza”. Nel programma, ideato dall’etoile partenopea, si alternano le più importanti coreografie del repertorio classico accanto a produzioni contemporanee. Interpreti ne sono i migliori danzatori dello scenario internazionale con i quali Picone si è confrontato durante la sua carriera, provenienti dai più importanti teatri e compagnie internazionali: LIUDMILLA KONOVALOVA (Opera di Vienna), NICOLAI GORODISKII (Teatro Colon di Buenos Aires)
ANA SOPHIA SCHELLER (New York City Ballet), SARA RENDA (Balletto di Bordeaux)
KATERYNA KUKHAR e ALEXANDER STOYANOV (Teatro dell’Opera di Kiev), AVETIK KARAPETYAN (Balletto di Toulouse).
PROGRAMMA
Grand Pas de Deux da “La Bayadere”
Pas de Deux da “ La bella addormentata nel bosco”
Pas de Deux da “ Le Corsaire”
Pas de Deux da “Don Chisciotte”
Duetto “Carmen”
Solo “Le Bourgeois”
Duetto “Temporary Conflict”
Solo “Mozart Piano”
“Bolero”
“Defile finale”
 
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